Promozione Olistica del Patrimonio Culturale – Parte 8: Il Piano di Interpretazione del Patrimonio Culturale

di Ignazio Caloggero

Pagina di Riferimento: Interpretazione del Patrimonio Culturale: Da Dove Iniziare

Articolo estratto dal volume CIP: Centri di Interpretazione del Patrimonio – Promozione Olistica del Patrimonio Culturale di prossima pubblicazione.  

Il Piano di Interpretazione

Secondo Freeman Tilden[1], riconosciuto come il padre dell’interpretazione, il naturalista Ansel Franklin Hall (1894-1962) può essere considerato un precursore nell’uso del Piano di Interpretazione all’interno del National Park Service negli anni ’20 e ’30. Hall avrebbe adottato un approccio sistematico per pianificare l’interpretazione del patrimonio naturale e culturale nei parchi nazionali, con l’obiettivo di:

  • Rivelare i significati più profondi delle risorse;
  • Facilitare la connessione emotiva e intellettuale tra i visitatori e il patrimonio;
  • Integrare l’educazione, la conservazione e l’accessibilità.

Grazie a figure come Hall, che è stato il primo capo naturalista e il primo capo forestale del  National Park Service (NPS) degli Stati Uniti,  il Piano di Interpretazione è diventato uno strumento essenziale per la gestione del patrimonio in ambito culturale e naturale.

John Veverka nei suoi due volumi del 2011 affronta lo studio della pianificazione interpretativa introducendo diversi livelli di Piani di Interpretazione[2], in particolare si concentra sui seguenti piani: Il Piano Generale Interpretativo (Interpretive Master Plan), Il Piano Interpretativo (Interpretive Plan) e Il Piano Espositivo (Exibit Plan). In questo volume proporrò un approccio leggermente diverso,

In letteratura esistono diverse definizioni di Piano di Interpretazione Ambientale, probabilmente perché il concetto di interpretazione ha avuto origine nel contesto ambientale. Solo in seguito, tale concetto è stato ampliato per includere una visione più globale del Patrimonio Culturale nel suo insieme. In questo contesto, quando ci si riferisce al Patrimonio Culturale, è fondamentale adottare una definizione omnicomprensiva che consideri non solo il Patrimonio Ambientale, ma anche le altre dimensioni del patrimonio, come quelle storiche, artistiche e immateriali.

Potremmo definire il Piano di Interpretazione come:

Piano di Interpretazione: Un documento guida che pianifica strategie e azioni per comunicare efficacemente i significati e le relazioni profonde del patrimonio culturale, andando oltre le apparenze. Il Piano di Interpretazione mira a facilitare la conoscenza, la comprensione, l’apprezzamento e la tutela del patrimonio, facilitando una connessione emotiva e intellettuale tra i visitatori e il bene interpretato, attraverso esperienze coinvolgenti e accessibili.

Nella definizione di Piano di Interpretazione, ho scelto di utilizzare il termine “tutela” invece di “conservazione”, usato in altri contesti, poiché la tutela rappresenta un concetto più ampio e inclusivo, che comprende al suo interno anche il principio di conservazione. La tutela, infatti, non si limita a garantire la fruibilità del patrimonio, ma include azioni e strategie volte alla sua protezione, valorizzazione e trasmissione alle future generazioni.

Il Campo di applicazione del Piano di Interpretazione

Nella progettazione di un Piano di Interpretazione, è fondamentale definire il campo di applicazione del processo interpretativo, poiché esso determina gli obiettivi, le strategie e le risorse necessarie.

John Veverka, nei suoi due volumi del 2011 (Interpretive Master Planning Volume 1 e 2), affronta lo studio della pianificazione interpretativa introducendo diversi livelli di Piani di Interpretazione. In particolare, si concentra su:

  • Il Piano Generale Interpretativo (Interpretive Master Plan).
  • Il Piano Interpretativo (Interpretive Plan).
  • Il Piano Espositivo (Exhibit Plan).

In questo volume, propongo un approccio diverso, basato sul campo di applicazione del Piano, che si discosta da quello proposto da Veverka. Tale approccio suddivide i Piani di Interpretazione in base alla loro portata e agli ambiti operativi in cui vengono applicati.

Classificazione per campo di applicazione

Sulla base del campo di applicazione, possiamo individuare le seguenti tipologie principali:

    • Piano di Interpretazione Mirato: Questo tipo di piano si concentra sulla pianificazione interpretativa di un’attività o esperienza unica, come un evento espositivo, una visita guidata o un’attività legata a un singolo evento culturale o educativo.
    • Piano di Interpretazione Istituzionale: Riguarda la pianificazione interpretativa delle attività di una struttura specifica, come un Museo, un Ecomuseo, un Centro Culturale o un Centro di Interpretazione. Questo piano definisce una visione strategica per le attività interpretative di un’istituzione, garantendo coerenza nel lungo termine
    • Piano Tematico di Interpretazione: Questo piano si focalizza sulla progettazione di percorsi e narrazioni basati su un tema trasversale, che può coinvolgere più luoghi, centri e attività. Esempi possono includere: “La via della seta”, “I borghi della biodiversità”, o “Il patrimonio industriale”. Questo tipo di piano unisce risorse diverse sotto una narrativa comune, promuovendo una visione integrata del patrimonio legato al tema scelto.
    • Piano di Interpretazione di Area o Destinazione: Si tratta della pianificazione interpretativa di un territorio più o meno ampio, come una destinazione turistica, un sito UNESCO o qualsiasi contesto territoriale caratterizzato da un’identità geografica e culturale specifica. Questo tipo di piano mira a valorizzare il patrimonio dell’intera area in modo coordinato, creando un’identità narrativa coerente che integri le risorse naturali, culturali e immateriali.

Questa classificazione consente di adattare il processo interpretativo a contesti operativi e strategici diversi, ogni tipologia di Piano risponde a esigenze specifiche e richiede strumenti, metodologie e risorse adeguate al livello operativo individuato.

Per un approfondimento delle singole tipologie di Piano, rimando al volume in pubblicazione o alle schede tematiche in fono a questa pagina.

Classificazione per contesto tematico o disciplinare

La classificazione dei Piani di Interpretazione può essere basata non solo sul campo di applicazione (es. Piano per Evento, per Centro, Tematico o Territoriale), ma anche sul contesto tematico o disciplinare in cui si interviene. Questo approccio consente di adattare le strategie interpretative alle specificità del patrimonio e ai pubblici di riferimento. Tra i principali contesti possiamo individuare:

    • Piano di Interpretazione Ambientale (o Naturalistico): Focalizzato sul patrimonio naturale, con l’obiettivo di interpretare ecosistemi, biodiversità, geologia, paesaggi e fenomeni ambientali. Esempi: parchi naturali, riserve, aree marine protette.
    • Piano di Interpretazione Archeologico: Dedicato al patrimonio archeologico, con l’obiettivo di rendere accessibili e comprensibili contesti antichi, manufatti e siti archeologici. Esempi: aree archeologiche, musei di archeologia, percorsi storici legati all’antichità.
    • Piano di Interpretazione Storico-Artistico: Incentrato su monumenti, edifici storici, opere d’arte e siti di interesse culturale legati alla storia e all’estetica. Esempi: gallerie d’arte, centri storici, siti UNESCO, cattedrali.
    • Piano di Interpretazione Demoetnoantropologico: Riferito al patrimonio immateriale e alle tradizioni culturali delle comunità, come folklore, artigianato, feste popolari e saperi tradizionali. Esempi: musei etnografici, itinerari legati alla tradizione locale.
    • Piano di Interpretazione Industriale: Riguarda il patrimonio legato alla storia dell’industria e della tecnologia, come fabbriche storiche, miniere, linee ferroviarie e siti produttivi. Esempi: villaggi industriali, archeologia industriale.
    • Piano di Interpretazione Enogastronomico: Focalizzato sul patrimonio alimentare, con attenzione a tradizioni culinarie, prodotti tipici e territori di produzione. Esempi: strade del vino, festival enogastronomici, musei del cibo.
    • Piano di Interpretazione Paesaggistico: Incentrato sull’interpretazione di paesaggi culturali, naturali o urbani, evidenziandone il valore estetico e simbolico. Esempi: percorsi naturalistici, belvedere, paesaggi agricoli.
    • Piano di Interpretazione Religioso: Dedicato ai siti e ai patrimoni legati alla spiritualità e alla religione, come chiese, abbazie, santuari e pellegrinaggi. Esempi: itinerari dei santi, percorsi religiosi, siti UNESCO legati alla fede.

 [1] Freeman  Tilden: “Mindsight – The Aim of Interpretation” pubblicato su National Parks Magazine (Vol. 43, n. 260, maggio 1969, pp. 9-12). In questo articolo, Tilden sottolinea il contributo di Hall come uno dei primi a formalizzare l’idea di un Piano di Interpretazione.

[2] John A Veverka: Interpretive Master Planning Volume One: Strategies for the New Millennium museums etc  e Volume Two: Selected Essays Philosophy, Theory and Practice

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