Qualità e Competitività delle Destinazioni Turistiche
La Professione di Destination Manager
Lezione 1. La Professione di Destination Manager
Chi sono i “Professionisti”
Una prima distinzione nella classificazione delle professioni riguarda la categorizzazione nelle seguenti due classi:
- Professioni Regolamentate: Professioni che, per poter essere esercitate legalmente in una specifica giurisdizione o nazione, richiedono il rispetto di determinate norme o criteri stabiliti dalla legge (Es. Medici, Ingegneri, Farmacisti, Avvocati, Notai, Architetti, ecc.)
- Professioni Non Regolamentate: Professioni per le quali non esistono specifiche normative o requisiti legali che regolamentano l’accesso o l’esercizio della professione (Manager del Turismo Esperienziale, Destination Manager, Fotografo, Wedding Planner, Artisti, Archeologo, Demoetnoantropologo, Storico dell’Arte, ecc.)
La Legge 4/2013 ha introdotto in Italia un quadro normativo per le professioni non organizzate in ordini o collegi. Questa legge ha l’obiettivo di riconoscere e valorizzare le professioni non regolamentate, garantendo al contempo la qualità dei servizi offerti al pubblico attraverso la formazione continua e il rispetto di un codice deontologico.
È opportuno ricordare che la classificazione delle professioni in regolamentate e non regolamentate può variare da un paese all’altro e da una giurisdizione all’altra. Queste differenze possono essere influenzate da vari fattori, tra cui le normative locali e le dinamiche del mercato del lavoro, o le pressioni corporative. In aggiunta, è interessante osservare come alcune professioni, originariamente non sottoposte a particolari regolamentazioni, possano evolvere e diventare regolamentate nel corso del tempo. Questi cambiamenti possono essere il risultato di nuove leggi introdotte per rispondere a particolari necessità o preoccupazioni del settore, o per garantire standard di qualità e sicurezza più elevati ai consumatori e ai professionisti stessi.
È altrettanto vero che alcune professioni regolamentate possono diventare NON regolamentate: si veda, a tal proposito, il caso specifico delle Guide Naturalistiche in Sicilia. Tale professione era inizialmente regolamentata da una legge regionale; tuttavia, con i cambiamenti normativi, è diventata una professione non regolamentata, e ora rientra nel contesto della Legge 4/2013. Questo significa che, pur non essendo più soggette a una specifica regolamentazione regionale, le Guide Naturalistiche possono comunque esercitare la loro professione seguendo le linee guida e i requisiti stabiliti dalla Legge 4/2013.
I Professionisti nel regolamento italiano
Il DPCM 14/10/2021, noto come “Decreto reclutamento” e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 10/11/2021, fornisce per la prima volta una definizione legale di “professionista”. Questo decreto identifica i professionisti che sono abilitati a presentare domande sul portale di reclutamento per ottenere incarichi professionali nelle pubbliche amministrazioni.
Ai fini del decreto si intende per “professionista”: la persona fisica iscritta a un albo, collegio o ordine professionale e i professionisti come definiti ai sensi dell’art. 1 della legge 14 gennaio 2013, n. 4, in possesso dell’attestazione di qualità e di qualificazione professionale dei servizi ai sensi dell’art. 7 della legge 14 gennaio 2013, n. 4, rilasciata da un’associazione professionale inserita nell’elenco del Ministero dello sviluppo economico, o in possesso di certificazione in conformità alla norma tecnica UNI ai sensi dell’art. 9 della legge 14 gennaio 2013, n. 4 (Art. 1 DPCM 14/10/2021).
In sintesi, secondo il DPCM 14/10/2021, i “professionisti” riconosciuti sono:
- Professionisti iscritti a un albo, collegio o ordine professionale;
- Professionisti che possiedono un’attestazione di Qualità e Qualificazione professionale, rilasciata secondo la Legge 4/2013;
- Professionisti certificati secondo le norme tecniche UNI.
Per tutte le figure professionali per cui non esistono albi, e considerando la tendenza europea a non incentivare la creazione di nuovi albi nazionali a causa delle difficoltà di riconoscimento a livello europeo, le uniche opzioni disponibili per il riconoscimento dei requisiti professionali, in conformità con la normativa vigente, almeno in Italia, sono l’attestazione secondo la Legge 4/2013 o la certificazione UNI.
Certificazione o Attestazione di Qualità e Qualificazione Professionale dei Servizi?
La certificazione non è facilmente proponibile, almeno in Italia, se non dopo un passaggio che porti alla definizione di norme tecniche emanata dall’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI). Tale norma potrebbe anche essere recepita dall’Organismo di Normazione Europea (EN) e infine dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO).
Per capire il significato delle varie sigle, basti pensare che la norma tecnica internazionale sui sistemi di gestione per la qualità UNI EN ISO 9001, è stata emanata a livello internazionale (ISO), recepita sia a livello europeo (EN) sia dall’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI).
Il passaggio proposto, almeno in ambito nazionale italiano, è strutturato in due fasi chiave, mirate a garantire un riconoscimento professionale in linea con gli standard europei e nazionali:
• Primo passo – Riconoscimento da Associazioni Autorizzate:
Questa fase prevede che le competenze professionali vengano riconosciute da associazioni che hanno ricevuto l’autorizzazione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE) e che adottino schemi di riconoscimento in linea con gli standard europei EQF (European Qualifications Framework), ECVET (European Credit System for Vocational Education and Training). Inoltre, è preferibile che gli schemi di riconoscimento adottati siano coerenti anche con lo standard ANPR UNI, che rappresenta un benchmark nazionale per la certificazione di terza parte.
• Secondo passo – Adozione delle Norme UNI:
Dopo aver ottenuto il riconoscimento da associazioni autorizzate, si procede verso l’adozione delle norme UNI specifiche per la certificazione del personale. Questo passo è fondamentale per assicurare che i professionisti siano certificati secondo criteri uniformi e riconosciuti a livello nazionale. L’adozione delle norme UNI garantisce anche una maggiore trasparenza e riconoscibilità delle competenze sul mercato del lavoro.
Attualmente, in Italia, almeno per molte figure operanti nel settore turistico e culturale, è stato compiuto un primo passo significativo in questa direzione. L’Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali (AIPTOC), che è inserita negli elenchi dell’ex MISE in conformità con la Legge 4/2013 e autorizzata a rilasciare attestazioni di Qualità e Qualificazione professionale dei servizi secondo la stessa legge, ha sviluppato una serie di schemi per il riconoscimento delle figure professionali che operano nel settore turistico e culturale. Questi schemi sono stati elaborati in conformità al Quadro (Framework) di riferimento delle competenze richieste e applicate nel settore Turistico, delle Arti e del Patrimonio Culturale, denominato Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF).
Il Quadro TAH-CF nella versione 3.0
Il Quadro (Framework) di riferimento delle competenze richieste e applicate nel settore Turistico, delle Arti e del Patrimonio Culturale, denominato Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF), è composto da competenze richieste, con particolare riferimento alle professioni intellettuali e di elevata specializzazione nei settori presi a riferimento.
Il TAH-CF è stato implementato in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF) e alla Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale – ECVET).
Lo schema prende spunto, almeno per alcune parti, dai seguenti schemi e documenti:
- Schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica in ambito APNR
- Guida CEN 14 “Linee guida di indirizzo per le attività di normazione sulla qualificazione delle professioni e del personale.
In relazione a quanto indicato dalle linee Guida CEN 14 che individua tre approcci metodologici:
- approccio focalizzato sulla competenza
- approccio focalizzato sui compiti
- approccio focalizzato sulla valutazione
Lo schema di riferimento SP/TAH-CF tiene in considerazione tutti gli elementi appena citati. Le competenze e le relative abilità e conoscenze sono definiti a partire dai compiti principali associati al profilo professionale.
Con la versione 3.0 attivo dal 1/11/2023, lo schema di riferimento non è più costituito dal modello delle “4 Dimensioni delle Competenze”, ma dal “Ciclo delle Competenze” oggetto del presente lavoro.
Al Quadro TAH-CF sono associati due standard di riferimento correlati:
- SP/TAH-CF: Si tratta dello Standard Professionale (SP), utilizzato per creare o ridefinire profili professionali basati sul quadro TAH-CF e applicabile alle professioni non regolamentate nei settori turistico, delle Arti e dello Spettacolo, e del Patrimonio Culturale. Benché focalizzato su questi ambiti, lo schema, almeno nelle sue linee guida di base, può essere utilizzato anche per altre professioni.
- SF/TAH-CF: Questo è lo Standard Formativo (SF), impiegato per descrivere percorsi formativi basati sul quadro TAH-CF, ma che può essere applicato a qualsiasi percorso formativo relativo ad Apprendimenti Formali e Non Formali.
Il Quadro TAH-CF è in continua evoluzione, e una sua versione aggiornata è visualizzabile al seguente indirizzo web a cui rimando per i dettagli:
Il riconoscimento della Professione di Destination Manager in Italia
Il recente Decreto ‘Made in Italy’ (dicembre 2023) ha evidenziato e intende promuovere la professione del Destination Manager che sarà quindi una delle figure professionali a cui fare riferimento a partire dal 2024.
Aiptoc, bell’ambito del Quadro TAH-CF ha definito lo schema per il riconoscimento, ai sensi della legge 4/2013 di tale figura. Ecco una sintesi della schema:
Destination Manager: Schema di riferimento
Schema C) Professione non regolamentata
Lo schema di riferimento si basa sul modello ‘Ciclo delle Competenze‘ ed è in linea con il ‘Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF)’. il TAH-CF è definito in conformità con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/C 155/02 (ECVET) e lo schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica delle professioni non regolamentate.”
Lo schema è messo a disposizione di tutti gli stakeholder della filiera turistico culturale al fine di raccogliere commenti e elementi utili a migliorarne i contenuti. Tutte le parti interessate sono invitate a migliorare lo schema inviando i loro contributi a info@aiptoc.it
Descrizione
PTUMN1: Destination Manager (VI Liv. EQF)
Il Destination Manager (o Manager per lo Sviluppo e la Competitività delle Destinazioni Turistiche) propone Piani di Sviluppo Turistico e Valuta la Competitività sia delle Destinazioni Turistiche che delle singole offerte turistiche territoriali.
Dotato di una profonda conoscenza del patrimonio turistico del territorio di riferimento, il Destination Manager è in grado di riconoscere le potenzialità specifiche di un territorio in termini di sviluppo turistico. Questa competenza gli consente di contribuire significativamente alla valorizzazione e allo sviluppo turistico territoriale.
Questa figura professionale possiede competenze specifiche per offrire il proprio supporto in un ampio contesto di riferimento:
- Macrocontesto: consulenza per misurare la competitività dell’offerta turistica globale e la redazione del Piano di Sviluppo Turistico al fine della promozione e rilancio turistico di una destinazione turistica
- Microcontesto: consulenza per misurare la competitività della singola offerta turistica territoriale.
Pertanto, l’ambito lavorativo riguarda i seguenti settori:
- Enti pubblici: Istituzioni che si occupano di promozione turistica
- Organizzazioni private del settore turistico: organizzazioni profit e no-profit che si occupano di: servizi turistici, promozione turistica, fruizione di beni culturali
- In proprio nella qualità di Consulente o Esperto di settore
Normativa di riferimento
- Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF)
- Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET)
- Legge 4/2013 relative alle professioni non regolamentate (Italia)
Compiti e attività specifiche
Nell’assegnazione dei compiti, è stata effettuata la seguente distinzione:
- Compiti fondamentali: compiti indispensabili per la figura professionale
- Compiti facoltativi: compiti aggiuntivi ai fondamentali che sono a discrezione del singolo professionista o che dipendono da particolari contesti ecomuseali
Compiti fondamentali e attività specifiche
- T1: Effettuare attività di studio, ricerca e analisi nell’ambito dello sviluppo e delle strategie per la promozione turistica e nelle discipline affini e collegate
- T2: Individuare, catalogare, analizzare e documentare il patrimonio turistico territoriale
- T3: Analizzare il Contesto di riferimento
- T3.1 Individuare e Analizzare la normativa di settore
- T3.2 Individuare e Analizzare gli stakeolders (chi sono le parti interessate: interne/esterne)
- T3.3 Individuare e analizzare il contesto turistico, economico e sociale di riferimento
- T4: Valutare i bisogni e le aspettative dell’utenza reale e potenziale per la destinazione di riferimento
- T5: Progettare e realizzare Piani di Sviluppo Turistico Territoriali capaci di migliorare la Destinazione Turistica
- T6: Elaborare Piani di Marketing e Promozione: Elaborare e attuare piani di marketing per attrarre turisti.
- T7 Valutazione della Competitività: Analizzare la competitività delle destinazioni e delle offerte turistiche, identificando punti di forza e di miglioramento.
Compiti facoltativi
- T8: Effettuare attività di formazione ed educazione nel campo delle Destinazioni Turistiche
- T9: Interfacciarsi in lingua straniera in funzione del target territoriale di riferimento dei clienti
Abilità, Conoscenze e Autonomia e Responsabilità (Competenze)
Nota: Le competenze necessarie per una professione, che includono abilità e conoscenze, costituiscono un insieme dinamico. Queste possono variare a seconda di contesti territoriali specifici e sono soggette a cambiamenti nel tempo dovuti a fattori come l’evoluzione tecnologica o altri sviluppi settoriali. Pertanto, gli esempi di abilità e conoscenze qui presentati sono da considerarsi puramente indicativi e non esaustivi, e saranno sottoposti a costanti revisioni e aggiornamenti.
Per i dettagli si rimanda allo schema dettagliato:
https://www.itinerariesperienziali.it/destination-manager-requisiti/
Criteri di Valutazione del profilo
Per l’attestazione del possesso delle competenze si propone di tenere in considerazione metodologie che tengono conto dei seguenti aspetti in modo non mutuamente esclusivi, vale a dire eventualmente in combinazione tra di loro:
- Titoli di studio rilasciati in ambito accademico (Apprendimento Formale)
- Formazione Specifica (Apprendimento Non Formale)
- Esperienza lavorativa o professionale (Apprendimento Informale)
L’esperienza lavorativa o professionale può essere dimostrata attraverso vari strumenti tra cui:
- Curriculum Vitae
- Portfolio professionale
- Collocamento oggettivo sul mercato (premi, riconoscibilità regionale, nazionale o internazionale)
- Pubblicazioni (scientifiche o editoriali)
Requisiti di accesso alla figura professionale
Dato che la figura professionale non è organizzata in un ordine o collegio, i requisiti possono variare in base all’Associazione Professionale di riferimento o ad altri criteri stabiliti dalle singole parti interessate. Di seguito i requisiti adottati da AIPTOC- Associazione Italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali.
- Aver frequentato percorsi formativi specifici per la figura professionale in oggetto organizzati/riconosciuti da Università, Regioni o da Associazioni di professionisti istituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE e almeno sei mesi, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento
Oppure
- Aver frequentato un percorso di formazione specifica i cui contenuti sono esplicitati da norme UNI, laddove esistenti, purché coerenti con la competenza in oggetto e almeno 6 mesi di esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento
Oppure
- Laurea triennale e almeno due anni, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento
Oppure
- Diploma di scuola secondaria di secondo grado e almeno cinque anni, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento
Oppure
- Essere inseriti in Registri di Associazioni di Professionisti costituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE purché riferenti alla competenza in oggetto
- Essere inseriti in Registri di Professionisti certificati in base a specifiche norme UNI, laddove esistenti, purché coerenti con la competenza in oggetto