Schema di riferimento del Format “Sapienza dei Sapori – Un Viaggio nel Tempo”
Dinner Experience

Pagina di riferimento: Sapienza dei Sapori – Un Viaggio nel Tempo

Lo schema di riferimento si riallaccia al seguente schema di Format Interpretativo adatto per tutte le esperienze interpretative:

  1. Presentazione dell’Esperienza
  2. Obiettivi interpretativi
  3. Il Patrimonio Culturale
  4. L’ambiente (La Location)
  5. Struttura temporale dell’Esperienza Interpretativa
    • 5.1 Accoglienza degli ospiti
    • 5.2 Attività
    • 5.3 Conclusioni e Riflessioni Finali
  1. Relazione interpretativa
    • 6.1 Coinvolgimento sensoriale
    • 6.2 Coinvolgimento comunicativo
    • 6.3 Coinvolgimento emotivo
  •  
  • 1. Presentazione dell’Esperienza

Ogni esperienza deve essere descritta evidenziando il tema principale che ne costituisce il filo conduttore, creando un percorso narrativo coerente con un inizio, uno sviluppo e una conclusione. L’esperienza deve essere più di una degustazione, trasformandosi in un viaggio culturale, storico ed emozionale.

Il tema deve connettere cibo, tradizioni, storia e interpretazione del patrimonio, rendendo l’esperienza memorabile e significativa.

I professionisti coinvolti sono gli attori dello spettacolo interpretativo e devono avere un ruolo attivo.

  • Chef e produttori locali: spiegano le materie prime e il legame con la tradizione.
  • Narratori e interpreti del patrimonio: trasformano ogni portata in una storia.
  • Staff di accoglienza e servizio: contribuiscono alla creazione dell’atmosfera (vestiti a tema, interazione con gli ospiti).

L’intrattenimento, se presente, deve essere coerente e funzionale alla narrazione interpretativa, non solo decorativo.

2. Obiettivi interpretativi

Gli obiettivi devono essere bilanciati tra apprendimento, emozione e coinvolgimento attivo.

  • Obiettivi formativi (Cognitivi): Quali informazioni culturali, storiche o gastronomiche si vuole trasmettere? Quali conoscenze devono rimanere impresse ai partecipanti?
  • Obiettivi comportamentali (Partecipazione Attiva): Cosa devono fare gli ospiti durante l’esperienza? (Es. degustazioni guidate, laboratori interattivi, conversazioni con esperti, piccoli rituali legati alla tradizione).
  • Obiettivi emotivi: Quali emozioni devono provare gli ospiti? (Meraviglia, nostalgia, curiosità, coinvolgimento, divertimento).

3 Il Patrimonio Culturale

Ogni Dinner Experience basata sul format “Sapienza dei Sapori: Un Viaggio nel Tempo” è prima di tutto un’esperienza culturale. Non si tratta di un semplice viaggio attraverso il gusto, ma di un autentico esempio di Heritage Interpretation, in cui la conoscenza antica si svela attraverso il cibo, rivelando segreti, tradizioni e storie che hanno attraversato i secoli.

Il cibo non è trattato semplicemente come nutrimento, ma come testimone di un sapere antico, capace di rivelare storie, segreti e tradizioni che hanno attraversato i secoli. Ogni Dinner Experience basata sul format “Sapienza dei Sapori: Un Viaggio nel Tempo” deve quindi individuare, valorizzare e comunicare il Patrimonio Culturale oggetto dell’Interpretazione (Patrimonio Interpretativo), affinché l’esperienza si trasformi in un vero e proprio viaggio nella memoria e nell’identità del territorio.

In generale, la descrizione del patrimonio interpretativo di una Dinner Experience può includere i seguenti elementi:

    • Il menù stesso: Il menù deve essere un elemento narrativo e non un semplice elenco di piatti. Deve essere coerente con il tema e collegato a storie, leggende e tradizioni culinarie locali. Ogni piatto deve avere una storia da raccontare, es. il suo uso nella società dell’epoca, la sua origine, il suo legame con miti e leggende.
    • Utensili e contenitori tradizionali: Possono includere antichi strumenti da cucina o da lavoro, ceramiche decorate a mano, brocche in terracotta, tutti simboli della tradizione artigianale locale.
    • La location: Può essere un sito storico, un luogo legato alla produzione dei prodotti raccontati, o un ambiente appositamente allestito per evocare un contesto rurale o storico, rafforzando così la coerenza narrativa.
    • Storie, miti e leggende: Legate ai piatti serviti e alla cultura gastronomica del territorio, che possono variare a seconda della location e dell’edizione dell’evento.
    • Tecniche e rituali di preparazione del cibo: Metodi tramandati oralmente e conservati nel tempo, che raccontano l’evoluzione della cucina e il legame tra alimentazione e identità culturale.
    • Espressioni linguistiche e dialettali: Termini e modi di dire tipici della tradizione orale, incorporati nella narrazione per rendere l’esperienza ancora più autentica e immersiva.

 4. L’ambiente (La Location)

La scelta della location deve essere coerente con il tema dell’esperienza e contribuire alla creazione di un’ambientazione evocativa.

La location può essere:

    • Un sito storico o un monumento (Castelli, monasteri, ville antiche).
    • Un ristorante con ambientazione tematica (Taverne storiche, masserie, locande tradizionali).
    • Un ambiente all’aperto (Cortili storici, vigneti, giardini, piazze medievali).
    • Un Centro di Interpretazione del Patrimonio Culturale (CIP)  con ambientazione tematica
  •  

5. Struttura temporale dell’Esperienza Interpretativa

La sequenza temporale deve essere fluida e costruire un crescendo emozionale, culminando nella riflessione finale.

Le eventuali attività prima del pasto esperienziale (preparazione di alcuni piatti, attività di raccolta di aromi, ecc.), se previste, potranno variare in base all’edizione, alla location, ai tempi di permanenza nella struttura ospite e  alla presenza di esperti locali.

5.1 Accoglienza degli ospiti

      • Ricevimento con una bevanda e/o stuzzichino tipico.
      • Spiegazione dell’esperienza e introduzione della location se ha un valore storico o è rappresentativa del territorio.

5.2 Attività

Ad esempio, attività preparatorie al pasto, attività di intrattenimento, sequenza delle portate (Antipasti, Primi, secondi e dessert con illustrazioni delle attività correlate e delle narrazioni associate). Se previsto, preparazione collettiva di piatti o fasi di preparazione, individuando la giusta sequenza temporale in modo armonico,

5.3 Conclusioni e Riflessioni Finali

    • Momento di condivisione: gli ospiti raccontano cosa hanno scoperto.
    • Omaggio finale (spezia, souvenir, piccolo ricordo della serata) e saluti. 

6. Relazione interpretativa

La Relazione Interpretativa è un documento allegato al format che descrive l’applicazione dei principi interpretativi all’interno dell’esperienza, illustrando come questi principi contribuiscono a coinvolgere i visitatori in modo integrato attraverso i sensi, le emozioni e la comunicazione. Questo documento non solo garantisce coerenza metodologica, ma rappresenta anche uno strumento di monitoraggio e valutazione della qualità interpretativa dell’evento.

La Relazione Interpretativa è suddivisa in tre parti:

6.1 Coinvolgimento sensoriale

Interpretazione attraverso i sensi (coinvolgimento sensoriale)

Il coinvolgimento sensoriale è fondamentale per creare un’interazione profonda e significativa con il patrimonio culturale oggetto dell’interpretazione. Stimolare i sensi non è solo un modo per catturare l’attenzione, ma anche un mezzo per favorire la comprensione, la memoria e l’emozione.

Quando un’esperienza interpretativa attiva più sensi contemporaneamente, il visitatore riesce a immergersi fisicamente e mentalmente nel contesto, rendendo l’interpretazione più efficace e memorabile.

Principi interpretativi coinvolti:

      • Approccio Multisensoriale (Principio 1)
      • Partecipazione (Principio 5)
      • Approccio Tematico (Principio 7)
      • Approccio Estetico (Principio 8)
      • Immersione (Principio 10)

La partecipazione diretta dei visitatori (Principio 5) in attività immersive, svolte in un contesto scenografico curato (Principio 8), contribuisce a creare un’esperienza multisensoriale e coinvolgente (Principio 1).

Un tema coerente e ben sviluppato (Principio 7) rappresenta il filo conduttore dell’esperienza e amplifica il senso di immersione (Principio 10), rendendo l’intero percorso più strutturato e coinvolgente.

6.2 Coinvolgimento comunicativo

Interpretazione attraverso la comunicazione (coinvolgimento comunicativo)

La comunicazione è il veicolo attraverso cui i significati nascosti del patrimonio culturale vengono rivelati e resi accessibili ai partecipanti. Una comunicazione interpretativa efficace non si limita a trasmettere informazioni, ma stimola la curiosità, incoraggia la riflessione e costruisce connessioni emotive.

Principi interpretativi coinvolti:

    • Rivelazione (Principio 11)
    • Provocazione (Principio 12)
    • Approccio Sistemico (Principio 13)
    • Approccio su Misura (Principio 14)
    • Approccio Creativo (Principio 15)
    • Interpretazione Fondata sui Fatti (Principio 16)
    • Semplicità e Coerenza Comunicativa (Principio 17)

La comunicazione deve essere ermeneutica (Principio 11), ossia non limitarsi a spiegare, ma rivelare il significato più profondo del patrimonio.

Deve stimolare curiosità e riflessione critica (Principio 12), adottando un approccio olistico e interconnesso (Principio 13).

Deve essere adattata ai partecipanti (Principio 14), utilizzando un linguaggio creativo e coinvolgente (Principio 15), ma sempre basato su dati storici e scientificamente fondato (Principio 16).

Infine, una comunicazione efficace deve essere chiara e coerente (Principio 17), per evitare di confondere o sovraccaricare i visitatori con informazioni eccessive.

6.3 Coinvolgimento emotivo

Interpretazione attraverso le emozioni (coinvolgimento emotivo)

L’interpretazione deve creare connessioni emotive tra il visitatore e il patrimonio, stimolando curiosità, riflessione e senso di appartenenza. Questo aspetto è essenziale per rendere l’esperienza significativa e memorabile.

Principi interpretativi coinvolti:

    • Approccio Culturale (Principio 2)
    • Unicità (Principio 3)
    • Approccio Relazionale (Principio 4)
    • Apprendimento Esperienziale (Principio 3)
    • Intrattenimento (Principio 9)
    • Connessione Emotiva (Principio 18)

I principi Approccio culturale (Principio 2) e Unicità (Principio 3), sono principi endogeni nell’interpretazione del Patrimonio Culturale e sono alla base del coinvolgimento emotivo dei partecipanti.  Un evento interpretativo, di qualunque tipo esso sia, dovrebbe essere caratterizzato dal fatto di essere un processo interattivo che si traduce in una forte relazione tra l’evento stesso, gli organizzatori e i partecipanti (Principio 4).

La presenza di momenti di apprendimento esperienziale (Principio 6) in cui è prevista la partecipazione diretta dei partecipanti, oltre a rafforzare il principio di immersione e quindi un maggior coinvolgimento sensoriale, costituisce anche elemento di coinvolgimento emotivo.

I momenti di intrattenimento (Principio 9) sono sicuramente utili ai fini di un coinvolgimento emotivo dei partecipanti, soprattutto se vedono il loro coinvolgimento diretto in attività ludiche e educative legate al tema dell’esperienza.

La passione dell’interprete (Principio 18) è un catalizzatore fondamentale per il coinvolgimento emotivo. L’entusiasmo e l’amore per il patrimonio sono contagiosi e ispirano i partecipanti a sviluppare un legame autentico con ciò che stanno vivendo.

Esempio applicativo: Ricotta, Pani Cunzatu e Antiche Storie Siciliane

 

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