Percorsi Esperienziali e Interpretazione del Patrimonio Culturale: Vol. 1: Origini e Principi Teorici

Cap. 2: Interpretazione del Patrimonio Culturale

IGNAZIO CALOGGERO

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2. Interpretazione del Patrimonio Culturale

2.1 Origini del concetto di Interpretazione

Ero solo uscito a fare due passi, ma alla fine decisi di restare fuori fino al tramonto, perché uscire, come avevo scoperto, in realtà voleva dire entrare”. (John Muir)

Theodore Roosevelt con John Muir – Yosemite Valley, California, ca. 1906.

È negli Stati Uniti, verso la metà del XIX, che nasce quella che è stata chiamata “Interpretazione Ambientale”, grazie alla crescita dell’interesse verso le problematiche di tutela del patrimonio naturalistico che porterà alla nascita del primo parco nazionale del mondo, il Parco nazionale di Yellowstone, istituito dal presidente Ulysses Grant nel 1872. Altri parchi nazionali seguiranno quello di Yellowstone prima della fine del XIX secolo: Parco nazionale di Sequoia (1890), Parco nazionale di Yosemite (1890) e Parco nazionale di Mount Rainier (1899).

La sensibilità verso la tutela del patrimonio naturalistico fu favorita dallo sviluppo di movimenti filosofici e poetici quali quello del Trascendentalismo americano al cui interno erano figure carismatiche come Ralph Waldo Emerson (1803-1882) e il suo amico e discepolo Henry David Thoreau (1817-1862).

Ed è proprio in questo contesto culturale che iniziarono a diffondersi, nella seconda metà del XIX secolo le prime forme di turismo ambientale grazie al diffondersi delle prime aree naturalistiche protette al mondo tra queste lo Yosemite Park (1864) che successivamente, nel 1890, divenne Parco Nazionale.

Le prime prassi interpretative in termini di veri e propri servizi di “storytelling” intesa come “l’arte di raccontare alle persone le meraviglie e le attrattive di un’area geografica, ovvero dare loro informazioni e provocazioni su un luogo affinché possano goderne più a pieno”[1] avvengono in questo contesto culturale, nel primo parco nazionale del mondo, quello di Yellowstone.

Quindi il concetto di Interpretazione nasce in ambito ambientale e solo successivamente tale concetto viene visto in senso ampio individuando come ambito l’intero Patrimonio Culturale.

Nel 1916, anno in cui fu istituito il National Park Service (NPS), alle dirette dipendenze del Ministero degli Interni, i parchi nazionali erano già 15:

Tra i principali attori che hanno dato origine al concetto di Interpretazione vanno ricordati: John Muir (1838-1914), Liberty Hyde Bailey (1858-1954), Enos A. Mills (1870-1922) e Charles Matthias Goethe (1875-1966).

Anche se tradizionalmente viene riconosciuto, come padre dell’interpretazione ambientale, almeno per quanto riguarda gli aspetti formali, Freeman Tilden (1883-1980), grazie alla pubblicazione del libro “Interpreting our heritage” avvenuto nel 1957.

Una interessante descrizione dei contributi che questi attori hanno dato nello sviluppo del concetto di Interpretazione si trova nel libro di Marta Brunelli: Heritage Interpretation – Un nuovo approccio per l’educazione al patrimonio[2]

In questo documento mi limiterò a dare una breve presentazione degli autori citati.

John Muir

John Muir (1838 – 1914), naturalista e scrittore scozzese naturalizzato statunitense ed uno dei primi conservazionisti moderni. Grande amico del Presidente Theodore Roosevelt, scrisse molti libri sulla natura, soprattutto illustrando la natura selvaggia delle montagne della Sierra Nevada in California, sia di taglio scientifico e che divulgativo. Il suo diretto attivismo aiutò a preservare la Valle dello Yosemite e altre aree selvagge. L’associazione Sierra Club, da lui fondata, fu la prima associazione ambientalista americana. I suoi scritti e la sua filosofia influenzarono fortemente la formazione della moderna scienza ambientale. Fu il promotore del nascente movimento Conservazionista che prese posizioni in merito alla visione etica e filosofica del patrimonio ambientale, visto da alcuni come un patrimonio da preservare incontaminato, e da altri invece come una risorsa da conservare e gestire oculatamente a uso e vantaggio dell’umanità[3].

A Muir viene attribuito, per primo l’uso del termine “interpretazione” per descrivere il lavoro di allestitori, docenti e naturalisti nel suo taccuino usato a Yosemite.

Interpreterò le rocce, imparerò il linguaggio dell’alluvione, della tempesta e della valanga. Conoscerò i ghiacciai e i giardini selvaggi e mi avvicinerò il più possibile al cuore del mondo (John Muir, 1896) [4].

Dalla rete: John Muir in Yosemite

https://youtu.be/AFizUMvZTI0

Liberty Hyde Bailey

Liberty Hyde Bailey (1858-1954), orticoltore e botanico statunitense, promotore del Nature Study Movement che proponeva un nuovo ideale educativo basato sulla natura intesa come oggetto di studio, come ambiente di apprendimento e come fonte di una metodologia didattica delle scienze naturali imperniata sull’apprendimento informale ed esperienziale, che sarebbe stata alla basa della futura educazione ambientale.

Liberty Hyde Bailey sosteneva che tra le materie di insegnamento, l’Orticoltura doveva essere privilegiata rispetto ad altre materie, in quanto avrebbe contribuito ad un maggior senso civico oltre ad una conoscenza tecnica delle manifestazioni della natura per poter operare su di essa con intelligenza e rispetto.

Tra i tanti libri da lui scritti va sicuramente ricordato il volume “The Nature study idea: an interpretation of the new school-movement to put the child into relation and sympathy with Nature, pubblicato nel 1909”, dove il secondo capitolo è dedicato alla “poetic interpretation of nature”: qui l’interpretation è intesa come la modalità con cui gli uomini leggono la realtà, guidati dalla propria attitudine soggettiva nei confronti del mondo[5].

Dalla rete:

Liberty Hyde Bailey Minidocumentary

https://youtu.be/1bLHaEqsxFs

Enos Abijah Mills

Enos Abijah Mills (1870-1922), naturalista, autore e proprietario di una fattoria americana, fu la figura principale dietro la creazione del Rocky Mountain National Park. Mills è autore di numerosi articoli e libri sulla natura e sull’area del Parco di Estes, a partire dal primo decennio del XX secolo. I suoi discorsi si concentravano generalmente sulla vita degli alberi, sulle questioni forestali, sulla conservazione delle terre naturali e sulla vita degli animali selvatici. Spesso nei suoi discorsi e articoli scritti ha incoraggiato persone di tutte le età a uscire e immergersi nella natura.

Fondò la prima scuola di guide naturalistiche dopo aver servito egli stesso come guida ai vari ospiti della sua fattoria. Nella sua scuola applicò una metodologia che faceva leva sulla partecipazione diretta da parte dei discenti e sulla capacità di trasformare i fatti in narrazione, i dati in racconto, sostanzialmente una metodologia poetica e narrativa di interpretazione ambientale e che oggi viene conosciuta come storytelling.

Il suo entusiasmo per la conservazione fiorì durante un’amicizia fortuita. Mentre camminava sulla spiaggia vicino a San Francisco chiese informazioni a un anziano di un pezzo di alga che aveva trovato. Il passante era solo John Muir e la sua risposta alle domande di Mills, diede il via a un legame duraturo tra i due. Muir incoraggiò Mills a unirsi al movimento conservazionista e a scrivere delle sue avventure. Il suo libro “The adventures of a nature guide and essays in interpretation” pubblicato nel 1923 è considerato uno dei libri tra i più significativi nel campo della letteratura sull’interpretazione.

Dalla rete: Enos Mills & F O Stanley Introduction: 2016 Colorado Business Hall of Fame

https://youtu.be/agvsRJKubBY

Charles Matthias Goethe

Charles Matthias Goethe (1875-1966), imprenditore, scienziato, filantropo e ambientalista e fondatore della Eugenici Society of Northern California.

Goethe collaborò con varie organizzazioni, tra cui il Sierra Club di John Muir. Assieme alla moglie avviò una serie di programmi interpretativi in collaborazione con il National Park Service.

Attivo nella causa conservazionista, Goethe era profondamente impegnato anche nei temi dell’educazione e della cura dell’infanzia abbandonata.

Durante una serie di viaggi in Europa insieme alla moglie Mary tra il 1911 e il 1912, ebbe modo di osservare il lavoro educativo condotto da una giovane insegnante in escursione con i suoi allievi presso il Lago di Lucerna. Dopo quell’incontro, i due approfondirono le metodologie europee del nature study e delle escursioni scolastiche nella natura, così come esse si erano sviluppate in Germania, Norvegia, Olanda, Gran Bretagna e Danimarca: da qui, la decisione di replicarle su suolo americano. Individuata la località del Lago Tahoe, vi fondarono quello che sarebbe diventato il «Lake Tahoe Laboratory», nel quale chiamarono Miller e Bryant a prestare servizio come guide naturalistiche[6].

Come Bailey, Goethe era promotore di una didattica educativa basata sull’apprendimento informale ed esperienziale.

 

Freeman Tilden

Freeman Tilden (1883-1980), giornalista, scrittore e drammaturgo, decise che aveva bisogno di un cambiamento nella sua vita all’età di 58 anni. Quando il suo amico Direttore del National Park Service Newton Drury lo invitò a lavorare con il National Park Service, entrò nel campo dell’interpretazione e cambiò per sempre la professione. In viaggio in vari parchi per scrivere libri sul sistema nazionale dei parchi si occupò della qualità dei programmi interpretativi dei parchi stessi.

Tilden è considerato il padre dell’interpretazione, grazie al suo famosissimo libro “Interpreting our heritage” pubblicato, la prima volta nel 1957 e successivamente in diverse edizioni. In Italia è molto utile, per desidera approcciarsi allo studio dell’interpretazione, l’edizione pubblicata nel 2019 in lingua italiana, su traduzione di Vanessa Vaio: Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio – Edizione italiana del 2019 – Libreria Geografica.

Nel suo libro Tilden, consolidò le basi teoriche, metodologiche e didattiche, stabilendo i principi e le teorie dell’Interpretazione del patrimonio Culturale e sottolineando l’importanza esperienziale nei percorsi di interpretazione.

Tilden fornì anche la prima definizione formale di Interpretazione:

Interpretazione (Freeman Tilden – 1957)

“Attività educativa che aspira a rivelare significati e relazioni attraverso l’utilizzo di oggetti originali, esperienze da vivere in prima persona e mezzi esemplificativi, piuttosto che la mera trasmissione di fatti”[7]

 

I Principi dell’interpretazione di Freeman Tilden[8]

  1. Qualsiasi interpretazione che non metta in relazione ciò che viene illustrato o esposto con un aspetto della personalità o con l’esperienza del visitatore risulterà sterile.
  2. L’informazione in se non è interpretazione. L’interpretazione è rivelazione fondata sull’informazione. Ma esse sono due cose del tutto differenti, sebbene tutta l’interpretazione includa l’informazione. Tuttavia, ogni attività di interpretazione contiene informazioni.
  3. L’interpretazione è un’arte che ne combina altre, qualunque sia l’argomento esposto: scientifico, storico, architettonico. E in qualche misura, ogni arte può essere insegnata.
  4. Lo scopo principale dell’interpretazione non è istruire ma provocare.
  5. L’interpretazione dovrebbe aspirare a presentare il tutto anziché una parte e dovrebbe rivolgersi all’uomo nel suo insieme piuttosto che ad una sua sola fase di sviluppo.
  6. L’interpretazione rivolta ai bambini (fino a circa 12 anni) non dovrebbe essere una diluizione di quello che si propone agli adulti, ma avere un approccio del tutto diverso. Richiederà programmi specifici e separati per il meglio

2.2 Evoluzione dei Principi dell’Interpretazione

 

Dopo Tilden, altri autori, negli anni successivi, hanno premesso di approfondire le teorie e le tecniche interpretative contribuendo, grazie anche alla pubblicazione dei loro lavori, alla definizione degli attuali schemi interpretativi. Tra questi: William J. Lewis; Donald R. Field e J. Alan Wagar; Sam Ham; Larry Beck e Ted T. Cable; John A Veverka; Marta Brunelli e Giovanni Netto.

William J. Lewis

William J. Lewis, naturalista, autore del volume Interpreting for Park Visitors (prima edizione 1960 e diverse edizioni negli anni successivi), uno dei classici nel campo dell’interpretazione. Nel libro Lewis introduce alcuni concetti quali l’approccio tematico, che ho indicato come uno dei principi di Interpretazione, si veda più avanti il capitolo: I Principi dell’Interpretazione rivisitati da Ignazio Caloggero e il triangolo interpretativo che presenta il processo di comunicazione interpretativa come composto da tre elementi fondamentali:

  • l’oggetto da interpretare (fenomeno)
  • l’interprete
  • il partecipante al percorso di interpretazione

Il libro di Lewis, riporta inoltre un interessante strumento, una lista di controllo di autovalutazione e per aiutare l’interprete a rispondere alla domanda “Sto comunicando in modo efficace con il mio pubblico?”

Donald R. Field e J. Alan Wagar

Donald R. Field e J. Alan Wagar, ricercatori dell’università di Washinton, autori dell’articolo “Visitor groups and interpretation in parks and other outdoor leisure settings”, presentato alla Terza Conferenza Mondiale di Sociologia Rurale, Baton Rouge, Louisiana e pubblicato nel 1973 in “Journal of Environmental Education», vol. 5, n. 1, 1973” e nel 1974 in “Guideline – a Pubblication of the park program Vol. 4 n° 2 MAR/APR 1974”.

Nell’articolo i due autori espongono i principi alla base dell’interpretazione e mettono in risalto l’importanza del visitatori nel processo interpretativo:

“Una comprensione del comportamento individuale e le influenze del gruppo sul comportamento sono particolarmente importanti per il personale responsabile dell’interpretazione. L’interpretazione include discorsi naturalisti, mostre, programmi audiovisivi, percorsi naturalistici etichettati, opuscoli, pubblicazioni e altre strutture e servizi forniti per aiutare le persone a godere e comprendere le risorse naturali e culturali delle aree che visitano. Un’interpretazione efficace richiede una conoscenza pratica dei partecipanti a cui sono diretti i messaggi in modo che anche i mezzi appropriati possano essere utilizzati per una effettiva ed efficace trasmissione delle informazioni”[9].

Nel loro articolo i due autori suggeriscono di usare strategie alternative a quelle usate fino a quel momento nella gestione dei percorsi interpretativi, basate intorno a cinque principi:

  1. I visitatori e le strutture per il tempo libero sono diversi e saranno necessari una varietà di approcci interpretativi
  2. I visitatori si aspettano un’atmosfera rilassata e piacevole
  3. Le informazioni interpretative devono essere gratificanti per i visitatori
  4. Le informazioni interpretative devono essere facilmente comprese
  5. Il feedback (cioè la comunicazione dei visitatori all’interprete) è essenziale.

Dalla rete

Per chi desidera approfondire, ecco il link per scaricare il documento originale di Donald R. Field e J. Alan Wagar. Visitor groups and interpretation in parks and other outdoor leisure settings. “Guideline – a Pubblication of the park program Vol. 4 n° 2 MAR/APR 1974 “

.http://npshistory.com/newsletters/park_practice/guideline/v4n2.pdf

Sam Ham

 

Sam H. Ham dirige il Center for International Training and Outreach presso il College of Natural Resources dell’Università dell’Idaho, dove è professore presso il Department of Resource Recreation and Tourism. Ham è autore del libro “Environmental Interpretation: A Practical Guide for People With Big Ideas and Small Budgets – 1992”.

Il voluminoso libro di 456 pagine, strutturato in tre parti e undici capitoli, è diventato un testo di riferimento per gli Interpreti del Patrimonio Culturale. Oltre ad affrontare i concetti base, riprendendo e approfondendo anche i concetti sulla comunicazione tematica proposti da William Lewis, il libro presenta numerosi esempi, immagini esplicative e casi di studio che ancora adesso, dopo trent’anni dalla loro prima pubblicazione, vale la pena di essere letti.

Nel suo libro, Ham definisce il modello che sarà chiamato “E.R.O.T”, basato su quattro fattori di qualità che distinguono l’interpretazione da altre forme di comunicazione:

  • E: L’interpretazione è piacevole (Enojable/pleasurable)
  • R: L’interpretazione è rilevante (Relevant): L’interpretazione è realmente rilevante se comprende anche due altre qualità:
    • Significativa
    • Personale
  • O: L’interpretazione è organizzata (Organized)
  • T: L’interpretazione è tematica (has a Theme)

Per ognuna delle qualità citate Ham definisce esempi e tecniche che l’interprete dovrebbe adottare. In questo contesto mi limiterò a dare qualche elemento chiarificatore dei quattro fattori di qualità.

L’interpretazione è piacevole

Per essere piacevole, il processo di intrattenimento deve essere capace di intrattenere i visitatori attraverso forme una atmosfera informale, uno stile comunicativo non accademico. L’interprete non dovrebbe leggere da appunti (non deve svolgere una lezione) ma usare tecniche capaci di coinvolgere i visitatori (storytelling, proiezioni multimediali, stimoli multisensoriali, partecipazione diretta, dimostrazioni pratiche e altre tecniche di intrattenimento)

Altri aspetti da prendere in considerazione per rendere piacevole l’interpretazione:

  • Sorridere
  • Usare verbi attivi
  • Mostrare causa ed effetto
  • Collegare storie tecniche a storie di persone
  • Usare la personificazione: donare qualità umane selezionate a cose non umane

L’interpretazione è rilevante

L’interpretazione è realmente rilevante se comprende anche due altre qualità:

  • Significativa: la comunicazione deve essere in grado di creare una connessione con qualcosa che è già nel nostro cervello (esperienze vissute, aspetti di vita quotidiana). Ecco perché di norma gli interpreti usano esempi, analogie, contrasti e metafore nella loro comunicazione.
  • Personale: Sostanzialmente questa qualità non è altro che il primo principio di Tilden “Qualsiasi interpretazione che non metta in relazione ciò che viene illustrato o esposto con un aspetto della personalità o con l’esperienza del visitatore risulterà sterile”. L’interprete dovrà individuare quelli che vengono chiamati “concetti universali” (come vita, amore, morte, sopravvivenza, famiglia) a cui la maggior parte delle persone può relazionarsi in qualche modo.

Sull’importanza dei concetti intangibili/universali nel campo dell’interpretazione, si sofferma l’interessante documento di 47 pagine dal titolo “Foundations of Interpretation Competency Narrative”, documento pubblicato dal Eppley Institute for Parks & Public Lands nel 2009 da un precedente documento del 2007 pubblicato dal National Park Service U.S. Department of the Interior nell’ambito del programma “Interpretive Development Program” che riporta quanto segue:

“Alcuni significati intangibili sono concetti universali, un concetto cui tutti possono relazionarsi, ma che nessuna persona vedrà esattamente allo stesso modo. I concetti universali sono significati intangibili che sono rilevanti per quasi tutti. Sono veicoli potenti che raggiungono molte persone in modi significativi. Alcuni degli elementi immateriali in un prodotto o servizio interpretativo dovrebbero essere concetti universali perché forniscono la massima rilevanza per il pubblico più ampio. Come tutti i significati immateriali, i concetti universali possono e devono essere legati a una risorsa tangibile per produrre un’opportunità interpretativa. Se presentati da soli, i concetti universali possono essere astratti e troppo bruschi per aiutare il pubblico a stabilire connessioni personali con i significati della risorsa. La semplice affermazione di un concetto universale non aiuta i visitatori a creare connessioni significative.”

L’interpretazione è organizzata

Il processo di interpretazione è un processo organizzato.

L’interprete dovrà progettare il percorso interpretativo nei suoi singoli aspetti. Una volta individuato il luogo o la risorsa culturale da interpretare, dovrà individuare i concetti chiave, compreso i concetti universali, il tipo di pubblico interessato, i metodi e gli strumenti da usare per il percorso di interpretazione, il tema e dovrà strutturare il tutto in modo che i visitatori potranno facilmente fruire il percorso interpretativo stesso. E’ opportuno evitare un eccesso di informazioni, soprattutto se ridondanti o slegate tra di loro, ricordiamo sempre l’antico detto nostrano: “Il troppo storpia”.

A tal proposito Tilden scriveva:

“l’artista taglia brutalmente ogni informazione che non sia essenziale alla sua storia”[10]

L’interpretazione è tematica

Ogni percorso di esperienza di interpretazione dovrà essere costruito a partire da un tema che lo caratterizza e che costituirà la base di partenza dell’esperienza, esso è il filo conduttore che permettere di individuare, il luogo, la trama e gli elementi scenografici più adatti per rendere l’esperienza di interpretazione reale.

A tal proposito Freeman Tilden, nel capitolo “La Storia è tutto” del libro Interpretare il nostro patrimonio, afferma:

“… dare forma e una vita al proprio materiale per raccontare una storia, piuttosto che recitare un inventario”

Ed il tema è proprio lo strumento che permette di “dare forma e vita” al percorso interpretativo. Dell’importanza del Tema, rispetto ad altri aspetti dell’interpretazione ne è convinto Ham, che dopo la sua prima versione del 1992, ebbe modo di perfezionare il modello E.R.O.T ribattezzandolo T.O.R.E e ribaltando l’ordine dei fattori di qualità interpretativa presentati precedentemente.

Un altro aspetto su cui Ham si sofferma su un concetto ben preciso che potremmo così riassumere: I visitatori non sono studenti e l’interprete non è un insegnante.

Ham considera i visitatori come pubblico noncapive (“non vincolato”) e gli studenti come pubblico captive (“vincolato”). Il vincolo consiste nel fatto che uno studente è nella sua presenza, vincolato da molti aspetti, per certi aspetti è prigioniero del contesto in cui si trova, dovendo ad esempio, affrontare gli esami relativi all’argomento trattato, per cui non potrà fare a meno di essere attento alla lezione, indipendentemente dal suo interesse. Il visitatore è, come ricorda Tilden, presente principalmente per il proprio piacere e non per interesse[11].

Il visitatore ha le sue aspettative e se non trova adeguati stimoli per continuare ad ascoltare l’interprete non ci penserà due volte a orientare la sua attenzione verso altre cose, o addirittura abbandonare il percorso interpretativo.

Di seguito una sintesi, tradotta in italiano, della tabella che HAM riporta che chiarire meglio questi concetti[12]

Immagine che contiene tavolo Descrizione generata automaticamente

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John Veverka

Direttore del “The Heritage Interpretation Training Center” e editore delle riviste “InterpNEWS” e “Interpretive Explorer magazines”. Autore dei seguenti volumi:

  • John A Veverka: Interpretive Master Planning Volume One: Strategies for the New Millennium museums etc – 2011
  • John A Veverka: Interpretive Master Planning Volume Two: Selected Essays Philosophy, Theory and Practice – 2011

Nei due volumi Veverka riprende e approfondisce i concetti teorici alla base del processo di interpretazione, rivedendo e revisionando i sei principi di Tilden, inoltre, fornisce gli strumenti pratici che gli interpreti possono usare per progettare e realizzare un percorso interpretativo.

Veverka descrive la comunicazione interpretativa come un processo di comunicazione basato sui sei principi di Tilden distinguendo stile informativo e stile interpretativo.

  • Stile informativo: Vengono fornite semplici informazioni, la comunicazione è basata sulla trasmissione di fatti ed elencazione di cose o gli aspetti che riguardano il bene raccontato.
  • Stile interpretativo: Viene rivelata una storia ed un messaggio più alto al di là della rappresentazione degli stessi fatti. Lo stile interpretativo permette di mettere ai visitatori di mettersi in relazione con il “fenomeno” che viene interpretato

L’interpretazione vista come processo di comunicazione è stata successivamente ribadita in altre realtà, tra cui l’Associazione Interpretation Canada che negli anni Settanta ne diede una definizione formale:

“Interpretazione è un processo di comunicazione, progettato per rivelare i significati e le relazioni del nostro patrimonio culturale e naturale, attraverso il coinvolgimento con gli oggetti, i manufatti, i paesaggi e i siti”[13]

 

Veverka inoltre rivede e presenta in versione abbreviata, i sei principi di Tilden chiamandoli “Tilden’s Tips” (I consigli di Tilden).

Di seguito i “Tilden’s Tips” di Veverka che rappresentano il processo di comunicazione interpretativa:

1 Provocare (Provoke): iniziare l’interpretazione con una dichiarazione provocatoria, un titolo o un’altra tecnica per attirare l’attenzione dei visitatori e stimolare l’interesse e l’attenzione per la comunicazione da seguire.

2 Correlare (Relate): Correlare l’essenza, l’importanza del messaggio o la storia raccontata alla vita quotidiana dei visitatori. Questo aspetto è stato sottolineato anche da SAM HAM indicandolo come una delle qualità dell’Interpretazione (l’Interpretazione è rilevante se è significativa e personale)

3 Svelare (Reveal): Svelare il significato del messaggio principale attraverso un punto di vista insolito. Come avrò modo di descrivere meglio più avanti, l’interpretazione è un processo comunicativo di tipo ermeneutico che mira a rivelare il significato più profondo delle cose. La rivelazione avviene attraverso la trasformazione dell’esperienza interpretativa personale vissuta dal visitatore.

4 Affrontare il tutto (Address the whole): Con questo consiglio (Tips) si riferisce all’importanza di avere un tema unificatore dell’intero percorso interpretativo. Sostanzialmente equivale a dire che l’interpretazione deve avere un approccio tematico. Ogni interpretazione dovrà essere costruita a partire da un tema che la caratterizza e che ne costituisce il filo conduttore.

5 Unità del Messaggio (Message unity): Si riferisce al fatto di usare una ripetizione sufficiente ma varia di segnali per creare e supportare un tema, uno stato d’animo o un’atmosfera particolare

Dopo aver presentato i Tilden’s Tips, Reverka fornisce un esempio di scrittura interpretativa che illustra come usarli:

“A prima vista questo piccolo osso potrebbe non sembrare molto, ma se lo osserviamo più da vicino vedremo che si tratta dell’osso della mascella di uno degli animali più feroci che siano mai vissuti nella foresta (provocazione). Si tratta di un cacciatore instancabile, che trascorre ogni minuto del proprio tempo in cerca di qualsiasi vittima riesca a sopraffare e a divorare! (provocazione). È un cacciatore implacabile (provocazione), che trascorre tutto il suo tempo alla ricerca di qualsiasi vittima che è in grado di superare e mangiare. Infatti, per rimanere in vita, questo animale deve mangiare un quantitativo di cibo pari a più volte il proprio peso corporeo (provocazione). Immaginate, se questa creatura avesse le dimensioni di un grosso cane, avrebbe bisogno di mangiare circa 500 libbre di carne al giorno solo per sopravvivere (rivelazione). Adesso 500 libre sono tante! Sono circa tre visitatori e mezzo del parco al giorno (correlazione e rivelazione).

“Beh, fortunatamente per noi, questo animale è lungo solo pochi centimetri (provocazione) quando è completamente cresciuto. Questa è la mascella di un toporagno (rivelazione), un animale che somiglia a un piccolo topo (correlazione), ma ha il cuore di una tigre (correlazione). Ora, se guardate da vicino la mascella mentre la passo tra di voi, potete vedere qualcosa di insolito nei suoi denti (provocazione)? Sono colorati di rosso e nero alla base di ogni dente. I toporagni sono l’unico gruppo di animali che hanno denti rossi e neri e questo è il segreto per identificare questo animale (rivelazione).

Ora, a qualcuno di voi utilizza coupon per la spesa? (provocazione e correlazione). Bene, tenete pronti i vostri coupon per la spesa, perché ora andremo a vedere dove i topiragni vanno a coprare il cibo [correlazione e provocazione). Proseguiamo per il nostro sentiero e vediamo cosa c’è per cena oggi][14]

Larry Beck e a Ted T. Cable

Larry Beck e Ted Cable autori del libro: Interpretation for the 21st Century. Fifteen guiding principles for interpreting nature and culture (1998). Il libro è stato ripubblicato in terza edizione nel 2011 con un titolo leggermente diverso: The gifts of interpretation. Fifteen guiding principles for interpreting nature and culture, (2011).

Docenti in corsi di interpretazione, Larry Beck e Ted Cable, hanno revisionato i sei principi di interpretazione di Tilden portandoli a quindici.

I Principi dell’Interpretazione rivisitati da Larry Beck e a Ted T. Cable

1. Per suscitare interesse, gli interpreti devono mettere in relazione (relate) l’argomento con la vita dei visitatori.

2. Lo scopo dell’interpretazione va oltre il fornire informazioni per rivelare (reveal) un significato e una verità più profondi.

3. La presentazione interpretativa – come opera d’arte – dovrebbe essere concepita come una storia (story) che informa, diverte e illumina.

4. Lo scopo del racconto interpretativo è quello di ispirare (inspire) e indurre (provoke) le persone ad ampliare i propri orizzonti.

5. L’interpretazione dovrebbe presentare un tema completo (complete theme) o una tesi completa e rivolgersi all’intera persona (address the whole person)

6. L’interpretazione per bambini, adolescenti e anziani – quando questi comprendono gruppi uniformi – dovrebbe seguire approcci fondamentalmente diversi (different approaches)

7. Ogni luogo ha una storia (history). Gli interpreti possono riportare in vita il passato per rendere il presente più piacevole e il futuro più significativo.

8. L’alta tecnologia può rivelare il mondo in modi nuovi ed entusiasmanti. Tuttavia, l’integrazione di questa tecnologia nel programma interpretativo deve essere eseguita con lungimiranza e cura (foresight and care).

9. Gli interpreti devono occuparsi della quantità e della qualità (selezione e accuratezza) delle informazioni presentate. Un’interpretazione mirata e ben studiata sarà più potente di un discorso più lungo.

10. Prima di applicare le arti nell’interpretazione, l’interprete deve conoscere le tecniche di comunicazione di base. La qualità dell’interpretazione dipende dalle conoscenze e abilità dell’interprete, che dovrebbero essere sviluppate continuamente.

11. La scrittura interpretativa dovrebbe affrontare ciò che i lettori vorrebbero sapere, con l’autorità della saggezza e l’umiltà e la cura che ne derivano.

12. Il programma interpretativo complessivo deve essere in grado di attrarre sostegno – finanziario, volontario, politico, amministrativo – qualunque sia il supporto necessario affinché il programma possa prosperare.

13. L’interpretazione dovrebbe instillare nelle persone la capacità e il desiderio di percepire la bellezza di ciò che li circonda – di fornire un elevamento spirituale e incoraggiare la conservazione delle risorse.

14. Gli interpreti possono promuovere esperienze ottimali attraverso un programma intenzionale e ponderato e la progettazione del processo interpretativo.

15. La passione è l’ingrediente essenziale per un’interpretazione potente ed efficace: passione per la risorsa e per quelle persone che vengono ispirate dalla stessa.

Come si potrà notare nei quindici principi dei due autori, non solo sono presenti i sei principi di Tilden e i Tilden’s Tips di Reverka ma anche le riflessioni che Tilden stesso ha illustrato nel suo libro “Interpretare il nostro patrimonio”[15]

Nell’ultimo decennio, altre figure di rilievo hanno dato la loro impronta sugli studi recenti nel campo dell’interpretazione, tra questi non possono essere dimenticati Marta Brunelli e Giovanni Netto.

Marta Brunelli

Marta Brunelli, Professoressa Associata di Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Scienze della formazione, beni culturali e turismo dell’Università di Macerata è l’autrice di un interessantissimo libro: “Heritage Interpretation. Un nuovo approccio per l’educazione al patrimonio” – Eum edizioni università di macerata – 2014. Il libro esplora, in modo minuzioso e a mio avviso, illuminante, la storia e le caratteristiche dell’Heritage Interpretation. Ritengo che chiunque abbia interesse ad approfondire l’argomento dell’interpretazione del patrimonio culturale deve aver letto, almeno una volta questo libro.

Giovanni Netto

Giovanni netto, Presidente dell’Associazione Italiana Interpreti Naturalistici Educatori, è autore del libro “Interpretazione Ambientale” – Un approccio sistemico alla gestione per la tutela del patrimonio naturale e culturale – INEA – 2020. Il libro si presenta come “Un manuale e un racconto per guide naturalistiche e turistiche, educatori al patrimonio naturale e culturale, progettisti e realizzatori comunicativi, gestori e animatori territoriali, insegnanti, appassionati”. Anche questo libro, così come quello della professoressa Brunelli, ritengo debba essere letto (e riletto) dagli studiosi dell’interpretazione culturale.

 

  1. Marta Brunelli: Heritage Interpretation – Eum edizioni università di macerata – 2014 Nota 2 a pag. 38
  2. Marta Brunelli: Heritage Interpretation – Eum edizioni università di macerata – 2014
  3. Marta Brunelli: Heritage Interpretation – Eum edizioni università di macerata – 2014 pag. 41
  4. Foundations of Interpretation Competency Narrative – National Park Service U.S. Department of the Interior – pag. 1
  5. Marta Brunelli: Heritage Interpretation – Eum edizioni università di macerata – 2014 pag. 50
  6. Marta Brunelli: Heritage Interpretation – Eum edizioni università di macerata – 2014 pag. 64
  7. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio – Edizione italiana del 2019 – Libreria Geografica p. 29
  8. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio – Edizione italiana del 2019 – Libreria Geografica p. 31
  9. Donald R. Field e J. Alan Wagar “Visitor groups and interpretation in parks and other outdoor leisure settings” – “Guideline – a Pubblication of the park program Vol. 4 n° 2 MAR/APR 1974” pag. 13
  10. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio – Edizione italiana del 2019 – Libreria Geografica p. 61
  11. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio – Edizione italiana del 2019 – Libreria Geografica p. 61
  12. Sam H. Ham. Environmental Interpretation: A Practical Guide for People With Big Ideas and Small Budgets – 1992. Pag. 7
  13. https://www.heritagedestination.com/hdc-training—what-is-heritage-interpretation/
  14. John A Veverka: Interpretive Master Planning Volume One: Strategies for the New Millennium museums etc – 2011. Pag. 40.
  15. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio. In particolare, i capitoli 3: La materia prima e i suoi frutti; 4: La storia è tutto; 9: Portare il passato nel presente; 11: Il mistero della Bellezza; 12: L’ingrediente insostituibile; 13 L’uso di dispositivi tecnologici.
  16. Foundations of Interpretation Competency Narrative pag. 10
  17. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio – Edizione italiana del 2019 – Libreria Geografica p. 127
  18. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio – Edizione italiana del 2019 – Libreria Geografica p. 130
  19. John A Veverka: Interpretive Master Planning Volume One: Strategies for the New Millennium museums etc – 2011. Pag. 44
  20. John A Veverka: Interpretive Master Planning Volume Two: Selected Essays Philosophy, Theory and Practice – Capitolo 3: Creating Interpretive Themes e Capitolo 13: Using Interpretive Themes and Objectives Will Make Your Program Planning Easier and More Effective.
  21. John A Veverka: Interpretive Master Planning Volume Two: Selected Essays Philosophy, Theory and Practice – Pag. 29
  22. Foundations of Interpretation Competency Narrative. Pag 38
  23. Freeman Tilden – Interpretare il nostro Patrimonio capitolo 10 “niente in eccesso”
  24. Freeman Tilden – Interpretare il nostro Patrimonio capitolo 15 “Visioni di bellezza”
  25. Freeman Tilden – Interpretare il nostro Patrimonio capitolo 9 “Portare il passato nel presente”
  26. Franco Bianco: Introduzione all’ermeneutica – Laterza 1998
  27. Riccardo Pagano: Educazione ed Interpretazione – Profili e categorie di una pedagogia ermeneutica. Brescia – 2018 pag. 15.
  28. Riccardo Pagano: Educazione ed Interpretazione – Profili e categorie di una pedagogia ermeneutica. Brescia – 2018 pag. 16.
  29. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio p. 29
  30. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio p. 73
  31. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio p. 73
  32. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio. Cap. VI “Verso un intero perfetto” pag. 78
  33. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio. Cap. VI “Verso un intero perfetto” pag. 84
  34. Riccardo Pagano: Educazione ed Interpretazione – Profili e categorie di una pedagogia ermeneutica. Brescia – 2018 pag. 15.
  35. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio. Cap. 3 “La materia prima e i suoi frutti” pag. 51
  36. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio. Cap. 8 “La parola scritta” pag. 107
  37. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio. Cap. 12 “L’ingrediente inestimabile” pag. 161
  38. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio. Cap. 8 “La parola scritta” pag. 108
  39. Freeman Tilden: Interpretare il nostro patrimonio – Edizione italiana del 2019 – Libreria Geografica p. 29
  40. HERCULTOUR Heritage Interpretation Training Manual. Pag. 6
  41. https://www.heritagedestination.com/hdc-training—what-is-heritage-interpretation/
  42. ARPA SICILIA: Linee Guida per l’interpretazione ambientale delle Aree Protette pag. 56
  43. HERCULTOUR Heritage Interpretation Training Manual. Pag. 10
  44. A proposito del bisogno di autorealizzazione si veda la scala dei bisogni di Abraham H. Maslow
  45. Ignazio Caloggero – Qualità, Modelli Operativi e Competitività dell’Offerta Turistica. ISBN: 9788894321906 – 2017.
  46. La tecnica dei sei passi prende spunto dalla delibera CiVIT n. 88/2010 e da alcuni principi indicati dallo schema generale di riferimento della carta dei servizi pubblici sanitari (D.P.C.M. 19 maggio 1995). Ho adattato la metodologia proposta al caso delle offerte culturali e dei servizi turistici in genere.
  47. Per l’elenco aggiornato e la descrizione dei singoli fattori rimando al link fornito
  48. Si veda l’area Certification & Training del sito della NAI:https://www.interpnet.com/NAI/interp/Certification/Welcome/nai/_certification/Certification_Welcome.aspx?hkey=fa8b1be4-ee12-436d-ac61-7cdd7efd3926
  49. https://www.nps.gov/idp/interp/theprogram.htm
  50. Ignazio Caloggero: “Turismo, Arte e Patrimonio Culturale: Profili Professionali e Nuovo Quadro delle Competenze Edizioni Centro Studi Helios (2022) ISBN: 9788832060171