Ecomuseo della Resistenza
Descrizione:
Un tentativo di rilanciare un mestiere quello del ramaio o magnin, che andava scomparendo ma che nella storia del paese rappresentava una parte importante sia sociale che economica.
Le illustrazioni, le foto del fine ottocento primi del novecento, ci mostrano infatti gli alpettesi impegnati a lavorare il rame estratto dalle miniere presenti nei territori vicini.
Con l’avvento dell’industrializzazione e la nascita delle prime boite e fabbriche automobilistiche, gli abili ramai alpettesi furono reclutati in massa, scesero a Torino nel ruolo di battilastra per produrre le prime automobili.
Le foto dell’epoca ora riprodotte, sono collocate nella seconda ala dell’ecomuseo a supporto della ricostruzione di un angolo dell’epoca che fu.
Il laboratorio-scuola nel tempo ha esaurito la sua spinta iniziale ma rimane uno stanzone a disposizione per le visite scolastiche ove con il supporto di un ramaio vengono prodotti piccoli braccialetti e medaglie a ricordo della visita.
La prima ala posta all’ingresso della struttura, ospita oltre ottocento oggetti catalogati fra manufatti di rame, attrezzi per la loro lavorazione ma anche vestiario ed oggetti della tradizione locale orientata in passato anche verso l’agricoltura.
Sono presenti alcuni oggetti in rame provenienti dalle Marche.
La sala può ospitare una settantina di posti a sedere per assistere a proiezioni, iniziative culturali e lezioni proposte al mondo scolastico.
Il 28 maggio del 2022 infine è stata inaugurata la terza ala dopo il recupero delle struttura muraria.
Ospita la nuova esposizione dedicata alla Resistenza che riprende in parte e sviluppa quella inizialmente prodotta nel 2014.
Il nuovo allestimento percorre il periodo che va dal fine ‘800 fino ai giorni nostri, illustrando la storia del novecento.
Dei due conflitti mondiali, delle origini del fascismo che si contrappone alle iniziative rappresentate dalla società operaie e di Mutuo Soccorso presente anche in loco e da cui deriva la storica frase pronunciata nel 1922 dall’alpettese Giovan Battista Goglio ‘Titala’ “voi fascisti bruciate le case ma l’ideale è come la pietra e la pietra non brucia”.
Prosegue con la storia resistenziale sia locale che del canavese e delle Valli di Lanzo , raccontando episodi, battaglie ma anche la vita di tutti i giorni.
Gli ultimi pannelli sono dedicati alla rinascita della democrazia e al percorso sui sentieri partigiani che partendo proprio da Alpette percorrono la provincia di Torino.
Oggetti, abbigliamento, residui bellici, foto ed attestati vari con immagini proiettate sui monitor fanno da corollario all’esposizione.
Sono ospitati anche i fondi librari donati dalle famiglie dei Senatori Pecchioli e Pugno e dell’Architetto Berlanda, suo il tecnigrafo esposto.
In una parete laterale del cimitero è esposto un affresco che ricorda la sfilata partigiana del 6 maggio 1945 in piazza Vittorio a Torino ma anche una cartina geografica a che racconta la vita di Franco Berlanda, cittadino onorario, partigiano in loco ed il gruppo denominato “gli svizzeri”, a ricordo di quei tempi.
Inoltre è esposta l’opera d’arte in bronzo denominata la ‘mano della pace’ riproduzione in formato minore del monumento posto in India dal famoso architetto internazionale Le Corbusier
Anno di istituzione: 2002
Visite guidate: Su prenotazione
Servizi didattici: Laboratorio didattico
Altri servizi: Accesso per disabili
Informazioni utili (info aggiornate sul sito isitituzionale)
ndirizzo | Via Sereine, 1 |
---|---|
Telefono | 0124.809122 selezione 6 |
Fax | 0124.809122 |
poloculturale.alpette@gmail.com | |
Apertura | Dal 1/10/22 l’Ecomuseo sarà visitabile solo su appuntamento contattando la mail poloculturale.alpette@gmail.com. |
Sito web: Ecomuseo del Rame, Lavoro e Resistenza (Certificato HERITY INTERNATIONAL) – Comune di Alpette
Ulteriori fonti testi: sito web dell’ecomuseo e volume: Ecomusei – Guida europea di Maurizio Maggi (in collaborazione con Ires e Regione Piemonte)
Foto: sito istituzionale
PROGETTO CEIPEM: Centri di Esperienze di Interpretazione del Patrimonio, Ecomusei e Musei
Per informazioni dettagliate relative alle procedure di inserimento, modifica, cancellazione e classificazione delle strutture, si veda la pagina di riferimento:
Progetto CEIPEM: Centri di Esperienze di Interpretazione del Patrimonio, Ecomusei e Musei