Regolamento per la concessione e l’uso del Marchio Quality Heritage Interpretation (QHI)
Marchio di Certificazione Depositato (
)

Pagina di riferimento: Marchio Quality Heritage Interpretation (QHI)

Premessa

Il presente Regolamento disciplina la concessione e l’uso del Marchio di Certificazione “Quality Heritage Interpretation (QHI)” di seguito indicato con il termine “Marchio

Art. 1 – Finalità del Marchio

L’iniziativa di concessione del Marchio è finalizzata a:

  • Promuovere la Cultura Esperienziale, Interpretativa e della Qualità;
  • Riconoscere e Valorizzare le esperienze che rispettano i più alti standard di narrazione, coinvolgimento e autenticità, basandosi sui Principi dell’interpretazione descritti nell’allegato 1 facente parte integrante del presente documento. Di seguito saranno semplicemente indicati con “Principi dell’interpretazione

Art. 2 – Titolarità del Marchio

Il Titolare del Marchio è il Centro Studi Helios Srl. Di tale marchio il Centro Studi Helios verifica il corretto e legittimo uso.  

Il Marchio ha la funzione di garantire la conformità ai requisiti di Qualità Esperienziale e Interpretativa  misurata attraverso l’applicazione dei Principi dell’Interpretazione

Art. 3 – Requisiti di Qualità Esperienziale e Relazione Esperienziale

Di seguito l’elenco sintetico dei Principi Interpretativi descritti, nel dettaglio nell’allegato 1.

P1. Approccio Multisensoriale

P2. Approccio culturale

P3. Unicità

P4. Approccio Relazionale

P5. Partecipazione

P6. Processo educativo (Apprendimento esperienziale)

P7. Approccio tematico

P8. Approccio estetico

P9. Intrattenimento:

P10. Immersione

P11. Rivelazione (comunicazione ermeneutica)

P12. Provocazione (comunicazione basata sulla provocazione)

P13. Approccio sistemico (visione olistica)

P14. Approccio su misura

P15. Approccio creativo

P16. Interpretazione fondata sui fatti

P17. Semplicità e coerenza comunicativa

P18. Connessione emotiva (passione)

Il Marchio è applicato alle esperienze interpretative che rispettano almeno 9 principi interpretativi tra cui necessariamente i principi prettamente esperienziali P1, P2, P3 e P7 e i Principi prettamente Interpretativi  P11, P12, P13 e P14.

Art. 4 – Chi può richiedere la concessione per l’uso del Marchio e Categorie di Marchio

Possono ottenere il Marchio le esperienze turistiche, culturali e artistiche nonché le esperienze proposte dai Centri di Interpretazione del Patrimonio (CIP) e da tutte le strutture  che realizzano progetti di valorizzazione, comprensione, promozione e tutela del Patrimonio Culturale materiale e Immateriale utilizzando un approccio basato sui principi dell’interpretazione. 

 

Art. 5 – Richiesta della concessione per l’uso del Marchio

Il titolare dell’organizzazione richiedente il Marchio deve inoltrare la domanda al Centro Studi Helios Srl. 

Art. 6 – Procedure operative, verifica e sorveglianza

Procedura per l’ottenimento, il mantenimento ed il rinnovo (triennale) del Marchio

Primo rilascio

  • Adozione dei Principi Interpretativi
  • Redazione di una Relazione Interpretativa dove vengono indicate le azioni intraprese dall’organizzazione interessata al Marchio che dimostrino l’applicazione dei principi necessari per l’ottenimento del marchio indicati all’Art. 3.
  • Richiesta del Marchio
  • Valutazione della Relazione Interpretativa
  • Rilascio del Marchio

Mantenimento annuale

Invio di una relazione annuale relativa al mantenimento dei requisiti valutati in sede di primo rilascio

Rinnovo triennale

Valutazione della Relazione Interpretativa

Verifica e sorveglianza

Il Centro Studi Helios, verificherà, attraverso controlli diretti o in base a segnalazione provenienti dagli utenti finali, il corretto uso  del Marchio ed in caso di violazioni verrà applicato quanto previsto dall’art. 11 del presente regolamento.

Art. 7 – Diritti di Segreteria e costi annuali di concessione uso del marchio

Per la gestione delle pratiche di primo rilascio, mantenimento annuale e rinnovo triennale del Marchio sono previsti dei diritti di segreteria, stabiliti e resi pubblici dal Centro Studi Helios nella pagina web dedicata al Marchio  ed eventualmente aggiornati nel tempo.

Nota: Il pagamento dei diritti di segreteria per la gestione della pratica non potrà in nessun modo costituire garanzia di rilascio della concessione per l’uso del Marchio in mancanza dei requisiti previsti al punto 3 del presente regolamento.

Art. 8 – Gestione del Marchio

La Gestione del Marchio è a cura del Centro Studi Helios

Art. 9 – Modalità d’uso del Marchio

Il marchio deve essere riprodotto dal beneficiario secondo le specifiche tecniche contenute nel Manuale d’uso del marchio allegato al provvedimento di concessione del marchio.

Ai Concessionari del Marchio è fatto tassativo divieto di:

  1. a) modificare in tutto o in parte il marchio concesso nella parte letterale, nonché utilizzo di tale marchio modificato o inesattamente riprodotto;
  2. b) cedere o concedere in uso il Marchio a terzi.

Articolo 10 – Uso non autorizzato del marchio

Eventuali abusi nell’uso del marchio da parte di aziende non iscritte nell’apposito registro saranno perseguiti a norma di legge.

Art. 11 – Tutela del Marchio

L’inadempimento a qualsiasi disposizione del presente Regolamento, ovvero a prescrizioni contenute in documenti cui il medesimo rinvia, comporta la decadenza o revoca della Concessione del Marchio. In caso di risoluzione della “Concessione d’uso del Marchio”, il concessionario perde il diritto all’uso del Marchio ed è tenuto all’immediato ritiro di tutto il materiale in cui compaia il Marchio stesso. In caso di revoca della concessione dell’uso del marchio, l’impresa potrà presentare una nuova domanda di concessione solo dopo che sia trascorso un anno dalla data di revoca della concessione.

Art. 12 Allegati

Sono parte integrante del presente Regolamento di Concessione del Marchio i seguenti allegati:

Allegato A: I Principi Interpretativi

Allegato A: I Principi Interpretativi

Dalla rivisitazione e integrazione dei concetti introdotti dai “padri” dell’interpretazione – John Muir, Liberty Hyde Bailey, Enos A. Mills, Charles Matthias Goethe – e dei principi formulati da Freeman Tilden, Donald R. Field e J. Alan Wagar, Sam Ham, Larry Beck, Ted T. Cable e John A. Veverka, nascono i seguenti diciotto principi presentati per la prima volta da Ignazio Caloggero nel suo volume” Percorsi Esperienziali e Interpretazione del Patrimonio Culturale Vol. 1: Origini e Principi Teorici  – 2022). Tali principi sono stati rivisti e rielaborati nel 2025 e presentati nel volume “Interpretazione del Patrimonio Culturale (Heritage Interpretation) – Principi, Metodi e Tecniche”

 

I 18 Principi dell’Interpretazione

  1. Approccio Multisensoriale: L’interpretazione deve essere, il più possibile di tipo multisensoriale. 

L’interpretazione deve coinvolgere tutti i sensi, quando possibile, per offrire un’esperienza immersiva e completa. La combinazione di stimoli visivi, uditivi, tattili, olfattivi e gustativi consente di creare connessioni più profonde e significative con il patrimonio oggetto di interpretazione (patrimonio interpretativo).

  1. Approccio culturale: L’interpretazione deve permettere di approfondire la conoscenza di elementi di identità culturale legati al patrimonio.

L’interpretazione deve esplorare e valorizzare gli elementi di identità culturale legati al patrimonio oggetto di interpretazione. Questo principio promuove una comprensione più profonda della storia, delle tradizioni e dei valori delle comunità che hanno prodotto o vissuto il patrimonio oggetto di interpretazione.

  1. Unicità: L’interpretazione deve presentare caratteristiche di unicità.

Ogni percorso interpretativo deve essere unico, riflettendo le peculiarità del patrimonio oggetto di interpretazione e del contesto in cui si trova. L’unicità permette di distinguere l’esperienza e di renderla memorabile per i visitatori.

  1. Approccio Relazionale: L’interpretazione deve essere basata sulle relazioni, ponendo al centro l’unicità delle persone.

L’interpretazione deve valorizzare le relazioni che si sviluppano non solo tra gli interpreti, gli organizzatori  e i partecipanti, ma anche tra i partecipanti stessi e il patrimonio oggetto di interpretazione. Favorire un dialogo autentico e significativo crea connessioni personali, stimola l’empatia verso il patrimonio e arricchisce l’esperienza, trasformandola in un momento di scoperta e comprensione.

  1. Partecipazione: il percorso di esperienza di Interpretazione deve prevedere la partecipazione diretta, dei partecipanti ad alcune attività.

Un’esperienza interpretativa deve prevedere il coinvolgimento attivo dei partecipanti. La partecipazione diretta rafforza l’apprendimento e aumenta il senso di appartenenza al patrimonio oggetto di interpretazione.

  1. Processo educativo (Apprendimento esperienziale): L’Interpretazione deve prevedere una fase di apprendimento di tipo esperienziale.

L’interpretazione deve favorire l’apprendimento attraverso il coinvolgimento diretto e pratico. Esperienze educative basate sul “fare” stimolano la curiosità e migliorano la comprensione.

  1. Approccio tematico: ogni interpretazione dovrà essere costruita a partire da un tema che la caratterizza e che ne costituisce il filo conduttore.

Ogni percorso interpretativo deve avere un tema chiaro che guidi e dia coerenza all’esperienza. Un tema ben definito aiuta i partecipanti a comprendere il significato del patrimonio e a stabilire connessioni.

  1. Approccio estetico: L’estetica dell’interpretazione deve essere attentamente curata.

L’interpretazione deve prestare attenzione all’estetica, curando la bellezza e l’armonia dell’esperienza. L’aspetto visivo, l’ambiente e la presentazione del patrimonio devono contribuire a creare un’esperienza piacevole e stimolante. Un forte approccio estetico eleva la qualità percepita dell’esperienza e ne amplifica l’impatto emotivo.

  1. Intrattenimento: Ogni percorso di interpretazione dovrebbe anche prevedere dei momenti di intrattenimento che arricchiscono e rendono piacevole l’esperienza.

L’interpretazione deve includere momenti di intrattenimento per rendere l’esperienza più coinvolgente e piacevole. L’intrattenimento arricchisce l’esperienza, mantenendo alta l’attenzione dei partecipanti, creando anche momenti di piacere e sorpresa che i partecipanti ricorderanno a lungo.

  1. Immersione: Il principio di immersione si realizza prevalentemente attraverso la combinazione di multisensorialità, partecipazione diretta, approccio estetico e approccio tematico.

Nella Heritage Interpretation, l’obiettivo è creare un ambiente in cui i partecipanti possano sentirsi parte del contesto interpretativo, immergendosi completamente nell’esperienza proposta. Coinvolgendo tutti i sensi, stimolando la partecipazione attiva e avvolgendo i partecipanti in un’atmosfera esteticamente curata e tematicamente coerente, l’esperienza interpretativa permette loro di distaccarsi dalla realtà quotidiana. L’immersione, quindi, non è solo fisica, ma coinvolge emozioni e sensi, creando una connessione profonda che consente ai partecipanti di vivere l’esperienza in modo totale, creando una connessione intensa con il contesto, le attività e i contenuti proposti

  1. Rivelazione (comunicazione ermeneutica): L’interpretazione è un processo comunicativo di tipo ermeneutico che mira a rivelare il significato più profondo delle cose.

L’interpretazione è un processo che va oltre la semplice trasmissione di informazioni: mira a rivelare i significati più profondi del patrimonio culturale, stimolando una comprensione attraverso la trasformazione dell’esperienza interpretativa personale vissuta dal visitatore. Questo principio si basa sull’idea che la scoperta non debba essere passiva ma attiva, in cui il partecipante viene guidato a “vedere oltre le apparenze”. La rivelazione implica creare collegamenti tra il patrimonio e l’esperienza personale del visitatore, utilizzando narrazioni, analogie e strumenti evocativi che permettano di coglierne l’essenza.

  1. Provocazione (comunicazione basata sulla provocazione): il processo comunicativo che permette all’interprete di svelare (non insegnare) e al partecipante del percorso di esperienza di scoprire (non a imparare).

La provocazione, in questo contesto, non ha un’accezione negativa, ma si riferisce alla capacità dell’interprete di stimolare curiosità, pensiero critico e riflessione. Piuttosto che fornire risposte definitive, l’obiettivo è porre domande, sfidare preconcetti e invitare i partecipanti a esplorare attivamente il patrimonio. Questo approccio incoraggia la scoperta personale e rende l’esperienza interpretativa più dinamica e coinvolgente, lasciando un impatto duraturo.

  1. Approccio sistemico (visione olistica): L’interpretazione deve avvenire con un approccio olistico che tenga conto di tutti gli aspetti e delle relazioni dell’intero contesto in cui si si vengono a trovare i tre elementi del Triangolo Interpretativo: l’interprete (o il processo di interpretazione), il fenomeno (Patrimonio interpretativo) e il partecipante.

L’interpretazione deve considerare il patrimonio come parte di un sistema più ampio, in cui il contesto storico, culturale, naturale e sociale è fondamentale. Ogni elemento – l’interprete, il partecipante e il patrimonio – è interconnesso, e il significato di ciascuno dipende dalle relazioni che si instaurano. Questo principio invita a integrare diversi livelli di significato e prospettive, rendendo il percorso interpretativo più ricco e completo, senza isolare i fenomeni dal loro contesto globale.

  1. Approccio su misura: Ogni interpretazione deve essere adattata al pubblico specifico, considerando variabili come età, livello di istruzione, interessi personali e bisogni particolari.

Per ogni target, devono essere individuati temi, metodi e linguaggi adeguati, al fine di garantire un’esperienza accessibile e significativa. L’interpretazione su misura non solo rende il patrimonio più comprensibile, ma anche più rilevante, poiché tiene conto delle diverse sensibilità culturali e individuali. 

  1. Approccio creativo.

La creatività è fondamentale per rendere l’interpretazione interessante, coinvolgente e memorabile. Questo principio incoraggia l’utilizzo di tecniche innovative, come storytelling, scrittura creativa, narrazioni performative e tecnologie interattive, per raccontare il patrimonio in modi nuovi e sorprendenti. L’obiettivo è trasformare ogni esperienza interpretativa in un’occasione unica, capace di stimolare la curiosità e l’immaginazione, senza perdere il rigore storico e scientifico.

  1. Interpretazione fondata sui fatti: L’interpretazione deve avere all’origine fatti e luoghi concreti.

Ogni processo interpretativo deve basarsi su una conoscenza solida e verificata. I contenuti proposti devono essere accurati, supportati da dati concreti e ricerche approfondite. Questo principio garantisce la credibilità dell’interpretazione e la qualità dell’esperienza offerta, evitando informazioni fuorvianti. Un’interpretazione ben fondata permette di valorizzare il patrimonio con autenticità, senza tradirne l’autenticità.

  1. Semplicità e coerenza comunicativa.

Un linguaggio chiaro, accessibile e coerente è essenziale per un’interpretazione efficace. Evitare tecnicismi inutili, espressioni eccessivamente lunghe o non pertinenti facilita la comprensione e rende l’esperienza più inclusiva. La coerenza comunicativa si riferisce anche alla necessità di armonizzare il linguaggio con il contesto e il pubblico, utilizzando un registro che sia adatto sia ai contenuti che alle aspettative dei partecipanti.

  1. Connessione emotiva (passione): L’interprete deve amare l’oggetto dell’interpretazione.

Il risultato dell’interpretazione è fortemente correlato alla passione e alla connessione emotiva che lega l’interprete e il fenomeno da interpretare.  L’interprete deve trasmettere la propria passione per il patrimonio, creando una connessione emotiva con i partecipanti. Le emozioni giocano un ruolo essenziale nel rendere l’esperienza memorabile e significativa. Una connessione emotiva non solo rafforza l’esperienza, ma stimola anche il rispetto e l’apprezzamento per il patrimonio, motivando i partecipanti a proteggere e valorizzare ciò che hanno scoperto. La passione dell’interprete diventa quindi il ponte tra il patrimonio e le emozioni dei visitatori.

In relazione ai principi dell’interpretazione potremmo classificare tre livelli di interpretazione e di conseguenza tre livelli di Interpretazione del Patrimonio Culturale

Interpretazione semplice (primo livello): Interpretazione del patrimonio culturale che mira, attraverso un approccio olistico, a rivelare il significato più profondo delle cose attraverso un processo comunicativo multisensoriale, unico, basato sulla provocazione e fondatezza dei fatti.

L’interpretazione semplice si basa sull’integrazione dei principi di Multisensorialità, Approccio Culturale, Unicità, Rivelazione, Provocazione, Approccio sistemico e Interpretazione basata sui fatti. (Principi 1, 2, 3, 11, 12, 13 e 16)

Questo livello fornisce un’introduzione all’interpretazione del patrimonio culturale. Si concentra sull’essenziale ed è una forma di interpretazione diretta.

Interpretazione autentica (secondo livello): Interpretazione del patrimonio culturale che mira, attraverso un approccio olistico, a rivelare il significato più profondo delle cose attraverso un processo comunicativo multisensoriale, unico e tematico, basato sulla: provocazione, fondatezza dei fatti, relazioni umane e partecipazione diretta dei partecipanti nelle attività che costituiscono l’esperienza interpretativa. 

L’interpretazione autentica si basa sull’integrazione dei principi di Multisensorialità, Approccio Culturale, Unicità, Approccio Relazionale, Partecipazione Diretta, Rivelazione, Provocazione, Approccio sistemico e Interpretazione basata sui fatti. (Principi 1, 2, 3, 4, 5, 7, 11, 12, 13 e 16)

Questo livello va oltre il semplice, incorporando una maggiore interazione e partecipazione da parte del visitatore. Questo tipo di interpretazione è ideale per visitatori che cercano un’esperienza più profonda.

Interpretazione piena (terzo livello): Interpretazione del patrimonio culturale che mira, attraverso un approccio creativo,  olistico, estetico, immersivo e su misura, a rivelare e far comprendere il significato più profondo delle cose attraverso un processo comunicativo multisensoriale, unico, tematico, coerente ed emotivo,  basato sulla: provocazione, fondatezza dei fatti, relazioni umani e partecipazione diretta dei partecipanti degli ospiti nelle attività, anche di intrattenimento, che costituiscono l’esperienza interpretativa.  

L’interpretazione autentica si basa sull’integrazione di tutti i principi:  Multisensorialità, Approccio Culturale, Unicità, Approccio Relazionale, Partecipazione Diretta, Apprendimento Esperienziale, Approccio Tematico, Approccio Estetico, Intrattenimento, Immersione, Rivelazione, Provocazione, Approccio sistemico, Approccio su Misura, Approccio creativo, Interpretazione basata sui fatti, Semplicità e coerenza comunicativa e connessione emotiva. (Principi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18).

Questo è il livello più avanzato e completo di interpretazione. Incorpora tutti i principi, garantendo un’esperienza ricca, immersiva e personalizzata. L’approccio creativo, estetico e su misura assicura che ogni aspetto dell’interpretazione sia curato nei minimi dettagli. Questo livello è ideale per visitatori alla ricerca di un’esperienza davvero unica e indimenticabile.

Come si può notare, i primi dieci principi non sono altro che i principi del percorso esperienziale. Un Percorso di Interpretazione è una forma specifica di percorso esperienziale, caratterizzato dall’integrazione di due componenti fondamentali: una componente prettamente esperienziale, basata sui principi da 1 a 10, e una componente specificamente interpretativa, fondata sui principi da 11 a 18. Tuttavia, i soli elementi interpretativi non sono sufficienti per definire un percorso interpretativo completo; è indispensabile che questi siano accompagnati dalla dimensione esperienziale.

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