Strumenti e Risorse: L’Atlante del Patrimonio Culturale Immateriale
di Ignazio Caloggero
Pagina di Riferimento: Speciale Interpretazione del Patrimonio Culturale (Heritage Interpretation)
L’articolo è estratto dal volume “Ecomusei e Interpretazione del Patrimonio Culturale Verso i Centri di Esperienze di Interpretazione del Patrimonio (CEIP)”
Una delle attività fondamentali del processo di interpretazione è la mappatura del patrimonio culturale con conseguente realizzazione di un archivio, possibilmente multimediale, del patrimonio culturale del territorio interessato. In questo articolo mi concentrerò sul patrimonio immateriale che costituisce in genere l’anima portante dei percorsi di esperienze di interpretazione.
Di seguito, a titolo di esempio, quanto da me fatto o comunque in fase di realizzazione relativo al patrimonio culturale siciliano i concetti che ho applicato, salvo il riferimento ai registri regionali, possono essere trasferiti in un qualsiasi contesto territoriale.
L’ Atlante del Patrimonio Culturale Immateriale
L’Atlante del Patrimonio Culturale Immateriale è costituito da un insieme di Repertori e Archivi multimediali che mirano a individuare e catalogare gli elementi costitutivi stessi del Patrimonio Immateriale ed è realizzato tenendo conto dei seguenti importanti pilastri:
- Le Attività Immateriali considerate identità culturali
- I Prodotti materiali associati alle attività immateriali
- I Luoghi della Memoria
Un ulteriore elemento preso in considerazione per la creazione dell’Atlante sono i riconoscimenti regionali, nazionali e internazionali associati ai singoli beni.
Per una classificazione dei singoli beni ho cercato, quando possibile, di tenere conto dei due modelli di riferimento:
- Modello Unesco: viene preso a riferimento la definizione di Patrimonio Culturale Immateriale fornita dall’art. 2 della “Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale” del 2003 di Parigi;
- Modello scientifico (o disciplinare): in questo caso viene utilizzata la definizione di Beni Culturali Demoantropologici (DEA) o anche Patrimonio Demoantropologici (DEA). Questa definizione è prevalentemente usata in ambito scientifico e documentale (banche dati, catalogazione ecc.). La definizione usata è quella scaturita dallo studio, effettuato nel 2007 dall’Associazione Italiana per la Scienze EtnoAntropologiche (AISEA) e la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demo-Etno-Antropologici (SIMBDEA) che hanno fornito una prima definizione di beni DEA
È opportuno sottolineare che il termine “Patrimonio Immateriale” indicato dalla Convenzione Unesco non coincide completamente con i beni demoetnoantropologici (DEA), come si potrebbe pensare a primo acchito, in quanto rimanda a una concezione aperta a molti ambiti della produzione culturale, non sempre identificabili con i DEA.
Di seguito una prima classificazione effettuata per la costruzione Atlante del Patrimonio Culturale Immateriale di Sicilia
Attività immateriali
- Miti e Leggende
- Miti
- Leggende
- Feste, Celebrazioni e Pratiche Rituali
- Feste (sacre e profane)
- Celebrazioni
- Riti e Pratiche Rituali (urbane e rurali)
- Espressioni e Racconti Popolari
- Dialetti, Parlate e Gerghi
- Danze
- Musiche e Canti (comprendente i canti del ciclo della vita e dell’anno (ninna nanne, filastrocche, ecc.)
- Poesie (popolari e religiose)
- Proverbi
- Indovinelli
- Fiabe e Favole
- Arti dello Spettacolo (comprendente le rappresentazioni teatrali)
- Tradizioni Cavalleresche
- Usi, Costumi e Credenze
- Giochi e Passatempi
- Credenze popolari
- Medicina popolare
- Onomastica
- Toponomastica
- Saperi e Sapori
- Tecniche e Antichi Mestieri
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- Antichi Mestieri
- Artigianato Tradizionale
- Tecniche e conoscenze concernenti la natura e l’universo
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- Sapori
- Enogastronomia
- Personaggi Storici e della Cultura
Le attività immateriali consentono di attribuire un significato anche a prodotti materiali mobili il cui valore culturale è dato proprio dal loro rapporto intrinseco con le attività stesse (edifici storici, arredi, abiti, attrezzature da lavoro, mezzi di trasporto, oggetti d’uso comune e rituale, strumenti musicali, ecc.). Una possibile classificazione dei Luoghi della Memoria è la seguente:
I Prodotti Materiali associati alle Attività Immateriali
Le attività immateriali consentono di attribuire un significato anche a prodotti materiali mobili il cui valore culturale è dato proprio dal loro rapporto intrinseco con le attività stesse:
- Abitazioni e arredi
- Abbigliamento e accessori
- Oggetti d’uso comune e rituale
- Attrezzi e utensili da lavoro
- Mezzi di trasporto
- Mezzi di comunicazione
- Strumenti musicali
- Imbarcazioni
Luoghi della Memoria
Un luogo di memoria ha tra i suoi vari scopi, quello di fornire al visitatore un ricordo di un fatto storico ma anche aspetti legati alla religione, ai miti, ai riti collettivi, alle leggende, a personalità storiche e della cultura o a particolari saperi del passato (luoghi storici del lavoro). Dal punto di vista turistico i luoghi della memoria e i luoghi simbolici possono costituire un elemento trainante che, integrato con le altre attrattive del territorio, va preso in seria considerazione.
La Regione Sicilia è stata tra le prime a intraprendere un percorso di catalogazione di luoghi che rispondono ai requisiti appena citati ed è quella che ha dato spunto alla prima classificazione da me utilizzata:
- Luoghi del Mito e delle Leggende
- Luoghi del Sacro
- Luoghi degli Eventi storici
- Luoghi delle Personalità storiche e della Cultura
- Luoghi storici del Lavoro
- Luoghi storici del Gusto
- Luoghi del Racconto letterario, televisivo e filmico
- Luoghi della Comunità
- Luoghi delle due Guerre Mondiali
- Altri Beni della Memoria:
- Monumenti della Memoria
- Musei della Memoria
- Case-Museo della Memoria
- Ecomusei della Memoria
- Archivi e Biblioteche storiche della Memoria
- Centri di Esperienze di Interpretazione del Patrimonio (CEIP) della Memoria
- Luoghi di Ospitalità e Accoglienza della Memoria
Ai Luoghi della Memoria classici, ho aggiunto la macro classe “Altri beni della Memoria”. Alcuni di tali beni potrebbero non necessariamente coincidere con i luoghi precedentemente descritti. La loro attribuzione ai luoghi della memoria è legata allo loro funzione, tipo e natura del bene e modalità di organizzazione assunta. Per marcare il concetto di memoria e distinguerli dai beni simili già inseriti in altre categorie, in alcuni casi ho inserito la frase finale “della Memoria”
Da notare inoltre che luoghi e spazi possono avere una multipla classificazione, ad esempio, alcuni luoghi potrebbero contemporaneamente essere considerati luoghi della memoria con aspetti riguardanti il lavoro, il gusto, il racconto letterario ed il sacro, avere spazi espositivi all’interno di un ecomuseo e possedere tutte le caratteristiche per essere considerati dei Centri di Esperienze di Interpretazione del Patrimonio (CEIP)
Classificazione in base al tipo di riconoscimento
Un ulteriore classificazione è inoltre legata ai vari tipi di riconoscimenti, per quanto riguarda la Sicilia:
- REIS: Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia
- Libro delle Celebrazioni, delle Feste e delle Pratiche Rituali
- Libro dei Mestieri, dei Saperi e delle Tecniche
- Libro dei Dialetti, delle Parlate e dei Gerghi
- Libro delle Pratiche Espressive e dei Repertori Orali
- Libro dei Tesori Umani Viventi
- Libro degli Spazi Simbolici
- LIM: Luoghi dell’Identità e della Memoria di Sicilia
- Luoghi del mito e delle leggende
- Luoghi del sacro
- Luoghi degli eventi storici
- Luoghi delle personalità storiche e della cultura
- Luoghi storici del lavoro
- Luoghi storici del gusto
- Luoghi del racconto letterario, televisivo e filmico
- REIMAR: Registro Identitario della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari
- Borghi marinari
- Saperi del mare
- Celebrazioni rituali
- Espressioni tradizionali e spazi culturali
- Tonnare fisse
- Musei e spazi espositivi del mare
- PAT: Prodotti Agroalimentari Tradizionali
- ICHL: Lista Mondiale del Patrimonio Culturale Immateriale (Intangibile Cultural Heritage List)
Per conoscere l’Atlante da me realizzato: Atlante del Patrimonio Culturale Immateriale di Sicilia
Archivi multimediali a tecnologia web 3.0
L’utilizzo della tecnologia multimediale ‘per la realizzazione dell’Atlante del Patrimonio Culturale è estremamente importante, nell’Atlante del Patrimonio Culturale di sicilia, ho utilizzato archivii multimediali con la tecnologia web 3.0.
Le caratteristiche tecniche:
- Multimediale:Schede contenenti testo, immagini, audio e video e quindi con la possibilità di inserire anche audio guide, video guide e ulteriori documenti multimediali di approfondimento
- GeoWeb:Informazioni su mappe interattive Google georeferenziate, Localizzazione ed individuazione del percorso per raggiungere il bene (laddove pertinente). Alcuni beni sono inoltre visibili su Street view, quindi con una visualizzazione a 360° del contesto in cui si trova il bene.
- SocialWeb:Schede interattive con la possibilità di inserire recensioni, esperienze. votazioni, commenti e condivisione sui vari social.
- Multi tematico e Multi territoriale (Multiarchivio): L’archivio permette la visualizzazione su pagine web di singoli archivi tematici e/o territoriali (integrati tra di loro). Tramite l’assegnazione di nuove categorie e tag è possibile creare un numero illimitato di sotto archivi tematici e territoriali.
- Ricerca Avanzata: per parole chiave, frasi (full text), città, luoghi, posizioni o aree geografiche scelte dall’utente, posizione fisica dell’utente, categorie, sottocategorie e tag
- WikiWeb:possibilità di gestione autonoma delle schede a cura degli stessi autori o collaboratori
- Multilingue:è utilizzato il sistema innovativo di traduzione automatica neurale.
Il fatto di essere multi tematico e multi territoriale rende l’archivio realizzato molto versatile e particolarmente utile quando si desidera selezionare alcuni temi e/o singole porzioni di territorio come di norma avviene per gli ecomusei e per la realizzazione di esperienze di interpretazione del patrimonio.
Di seguito alcuni video che illustrano il concetto di Web 3.0
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